La felicità di Marco Verratti: «Non mi sembra vero dico grazie a Gilardino»

Il ct azzurro: «Ha fatto un bel gol, ma nel finale tutti si sono mossi bene»

Pantaloni a zampa di elefante, capelli lunghi da complesso beat, basettoni d’ordinanza e gioco totale. Ricordi di gioventù del Prandelli ventenne giovane calciatore che sognava di giocare in Nazionale e affrontare quell’Olanda delle meraviglie degli anni ’70, un po’ freak nel look ma all’avanguardia nel gioco.

Ora il 56enne ct azzurro incrocia i guantoni con un’Olanda decisamente più sobria, con sfumatura alta, meno psichedelica nella forma ma anche nella sostanza del gesto tecnico più concreto.

Non è rock l’Italia che sale sul palco dell’Arena ed il 4-3-3 iniziale sembra un timido cantante con la voce stonata. «È vero non abbiamo giocato bene inizialmente – esordisce Prandelli – ma non butterei via del tutto il 4-3-3-, un modulo che conosciamo poco ma sul quale possiamo e dobbiamo lavorare».

Il gol di Verratti è una liberazione per il tecnico di Orzinovi, vincente quando lo richiede il protocollo ufficiale, ma perdente nelle amichevoli. Quasi una maledizione.

«Sì, Verratti ha fatto un bel gol – continua il Ct – ma nel finale tutta la squadra si è mossa bene. Ovviamente Balotelli è ancora indietro di condizione e deve lavorare tanto con El Shaarawy».

Prandelli non è solo ct ma applica alla sua Nazionale i comportamenti del buon padre di famiglia. È stato lui a volere fortemente il rispetto di un codice etico che prevede la non convocazione di quei giocatori che si macchiano di condotte violente e offensive in campionato e in Coppa. Ne hanno fatto le spese i vari De Rossi, Balotelli, Cassano e ultino in ordine di comparizione Bonucci.

«Sto pensando – ha detto il commissario tecnico – di convocare comunque i giocatori che sarebbero esclusi dal codice etico, farli allenare con noi, ma poi lasciarli in tribuna. Finora ritenevo che un giocatore lasciato a casa sia punto nell’orgoglio ma sto valutando anche questa nuova strada».

L’eroe della serata è un ragazzino abruzzese che usa ancora il topexan e guida con il foglio rosa anche se abita a Parigi e pranza abitualmente con Ibrahimovic.

«Non mi sembra vero di aver fatto gol – dichiara Marco Verratti – devo dire grazie a Gilardino che mi ha servito una palla perfetta. Eppoi è servito a raddrizzare la partita. Che serata!».

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