La finanza alle Naiadi di Pescara, Di Renzo indagato per bancarotta fraudolenta

Inchiesta sulla gestione delle piscine, perquisita la casa del gestore. Il 15 gennaio istanza di fallimento della società. La replica: "Distrutti dalla Regione"

PESCARA. Perquisizione della guardia di finanza, ieri mattina, negli uffici della Progetto Sport Gestione Impianti srl che gestisce le piscine le Naiadi a Pescara e la piscina comunale di Francavilla. Gli uomini delle fiamme gialle hanno fatto visita in entrambe le strutture e anche a casa dell’amministratore della società Luciano Di Renzo che risulta formalmente indagato per bancarotta fraudolenta. A formulare l’ipotesi di reato è la pm Silvia Santoro. I finanzieri hanno prelevato la documentazione contabile degli ultimi 5 anni di gestione del complesso Le Naiadi. Mentre il 15 gennaio è fissata al tribunale di Pescara un’istanza di fallimento per la Progetto Sport.

leggi anche: «Così non posso più gestire Le Naiadi» Il responsabile dell’impianto Di Renzo attacca la Regione: «Ora che la piscina è diventata appetibile, vogliono farmi fuori»

Ieri pomeriggio invece, lo stesso Di Renzo, nel corso di un conferenza stampa già fissata, ha raccontato diversi aspetti della sua gestione e del «difficile» rapporto con la Regione Abruzzo, proprietaria dell’immobile. «Il pm», sottolinea Di Renzo, «ha chiesto la bancarotta fraudolenta senza che ci sia ancora il fallimento e si arriva all’istanza di fallimento senza nemmeno un decreto ingiuntivo ma solo su un’ipotesi che possa esserci. La finanza ha fatto il suo lavoro e noi siamo qui a disposizione, siamo trasparenti e non abbiamo niente da nascondere. Ho anche fiducia nella magistratura, sono convinto che il pm abbia valutato solo i debiti e le possibili insolvenze che potrebbero scaturire ma, forse, non conosce i crediti che vantiamo verso la Regione Abruzzo. Una cosa è certa: la Progetto Sport non fallirà e Le Naiadi non chiuderanno, faremo di tutto per andare avanti anche grazie al sostegno delle tante associazioni che operano con noi e di tanti amici. E poi nessuno scapperà, anche perché chi andrebbe via dopo aver investito, come ho fatto io, due milioni di euro su questa struttura?».

Nel corso dell’incontro sono stati ricordati diversi numeri: 40 le associazioni che operano alle Naiadi, 147 coloro che lavorano, 30 mila iscritti con 542 mila ingressi all’anno e ventimila pernottamenti generati negli alberghi della zona (con un indotto di circa un milione di euro) grazie alle squadre nazionali e internazionali che si allenano nel centro sportivo. Grandi assenti all’incontro (al quale c’erano un centinaio tra ragazzi, genitori e rappresentanti delle associazioni) il governatore Luciano D’Alfonso e l’assessore all’Impiantistica sportiva Donato Di Matteo.

«Dopo l’invio di 74 raccomandate», ricorda Di Renzo nel rivendicare insieme all’architetto Gianluca Marcantonio il milione e duecentomila euro di migliorie sull’impianto, «non c'è stato alcun riscontro da parte della Regione e anche l’assenza è un silenzio assordante, la Regione ci sta distruggendo. Dopo sono presidente e assessore? L’assessore deve smentire o confermare quanto circola su un messaggio Whatsapp ovvero che sta pensando di sciogliere il contratto con noi e che starebbe preparando un nuovo bando di gara. In ogni caso dobbiamo essere ricevuti al più presto, non possiamo più aspettare. Il presidente deve intervenire immediatamente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA