La foce del Saline ridotta a discarica

Gli ambientalisti: vergogna della città a due passi dai Grandi alberghi

MONTESILVANO. Siringhe, cumuli di rifiuti, abbandono. Il degrado della foce del Saline, a due passi da alberghi prestigiosi e dal centro di intrattenimento Porto Allegro, continua a imperversare, sotto gli occhi di turisti e residenti. All'ex oasi Wwf, da qualche anno, di naturalistico resta ben poco. Il cattivo odore dell'acqua stagnante si mescola alla sporcizia.

A poca distanza, a picco sul fiume, si erge l'ex discarica di Villa Carmine. Una zona, quella in cui scorre il fiume Saline, che dal 2003 è «sito d'interesse nazionale a causa del forte inquinamento».

Un'autentica bomba ecologica, con rifiuti sotterrati e gettati lungo le sponde del fiume.

«La foce del Saline, ex oasi Wwf, invece di essere restituita alla città, resta abbandonata e degradata per il disinteresse da parte degli amministratori», sottolinea il naturalista Paolo Lupo. «Non si può lasciare che venga rovinato in questo modo l'ultimo parco naturale che c'è. Ci sono stati furti di sabbia, qui viene buttato di tutto. La zona è pericolosa e lo sta diventando sempre di più per la mancanza di controlli».

Una discarica a cielo aperto, investita da arbusti e degrado, presa di mira da tossicodipendenti, ma anche da ditte che, nella zona del lungofiume, scaricano illegalmente rifiuti. Risale allo scorso mese di maggio l'operazione di pulizia dell'area compresa tra via Libia e via Mascagni, investita da quintali di rifiuti ingombranti, chiamata "Fiume pulito". Intervento che costò all'amministrazione circa 30 mila euro. In quella occasione la guardia di finanza comunicò di avere multato una ditta, sorpresa mentre scaricava rifiuti lungo il fiume. Ma di pulito è rimasta solo la discarica, diventata uno sversatoio di rifiuti.

«È pieno di siringhe, i tossicodipendenti qui vengono indisturbati. Manca la sicurezza ed è un problema che sta aumentando sempre di più, la zona è pericolosa», denuncia il consigliere comunale del gruppo misto, Gabriele Di Stefano. «La foce del Saline è investita da sporcizia e rifiuti. Non è certo un bello spettacolo per chi sceglie Montesilvano come località turistica dove trascorrere le vacanze. La foce è vicinissima agli alberghi. Meglio che i turisti non si affaccino alla finestra: si rischia che non tornino più a Montesilvano».

Per Lupo la zona andrebbe riqualificata «con un percorso-vita. Le persone non avrebbero bisogno neppure di spostarsi, sapendo di avere un'oasi naturale a due passi». Di Stefano punta il dito contro il programma elettorale dell'assessore provinciale Aurelio Cilli: «Prevedeva di valorizzare la riserva naturale del Saline e di attuare un'attenta difesa del territorio dalle aggressioni di chi lo deturpa continuamente. Ma non mi sembra siano stati fatti chissà quanti passi avanti in tal senso».

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