La gastroenterite che arriva dall’Est 

La scheda: la Campylobatteriosi è molto diffusa in Europa, ma non è pericolosa

PESCARA. Si chiama Campylobacter, il batterio emerso dalle analisi della Asl. Delle 17 coprocolture sui campioni prelevati sui primi bambini arrivati in ospedale, 13 hanno dato esito positivo a questo tipo di batterio.
La sua trasmissione può avvenire per via orofecale e anche per via orale, con liquidi, alimenti vari, soprattutto carne. La campylobatteriosi è, infatti, una malattia infettiva causata dal batterio gram negativo Campylobacter. È una delle più diffuse al mondo, soprattutto nei Paesi del Nord Europa e nell’Europa dell’Est. Il periodo di incubazione varia da un giorno ad una settimana, a seconda dei casi. I sintomi, spiega l’Istituto superiore di sanità, sono solitamente leggeri o moderati e consistono in diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea e vomito. La loro durata varia generalmente da uno a sette giorni, ma nel 20 per cento dei casi può superare una settimana. Il pollame rappresenta uno dei principali serbatoi delle diverse specie di Campylobacter. Tuttavia, le conoscenze sulle vie di contaminazione del pollo sono ancora incomplete. Le infezioni da questo batterio, comunque, possono essere trattate efficacemente con antibiotici, come eritromicina, tetraciclina e fluorochinolone.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.