La giunta bis cade sul bilancio

Spoltore: bocciata la manovra, ipotesi dimissioni.
 

SPOLTORE. La giunta bis del sindaco Franco Ranghelli è caduta sul bilancio di previsione 2009. La manovra economica è stata bocciata nei giorni scorsi dal consiglio comunale con 11 voti contrari, 8 favorevoli e l’astensione di Rifondazione comunista, socialisti e altri partiti minori. L’esecutivo nominato dal sindaco il giorno di Carnevale, senza consultare le forze politiche, non ha superato la prova dell’aula, che ha rappresentato le forche caudine per il provvedimento cardine.

Non avendo più la maggioranza, con la situazione aggravata dall’astensione a sorpresa dei partiti minori, il sindaco Franco Ranghelli e la giunta potrebbero adesso decidere di dimettersi. Al termine del consiglio, infatti, il primo cittadino ha annunciato che, preso atto della situazione, avrebbe tratto le dovute conclusioni.

Le dimissioni, un atto politicamente dovuto quando c’è la bocciatura del bilancio, sarebbero state rinviate ai giorni successivi alle festività di Pasqua per sbrigare pratiche amministrative improrogabili. A votare contro la manovra finanziaria messa a punto dal sindaco sono stati gli ex Ds del Partito democratico, la forza più votata alle elezioni, l’indipendente eletto con la ex Quercia, Francesco Zampacorta, e l’opposizione al completo, Udc, Forza Italia e An, più l’esponente della Sinistra democratica Enzo Di Giosaffatte. A favore, si sono pronunciati i consiglieri ex Margherita, l’ex Udeur, ai quali si è aggiunto il voto del primo cittadino. I gruppi che hanno detto no al bilancio hanno chiarito che si tratta di un vero e proprio voto di sfiducia al sindaco e alla giunta bis, non riconosciuta politicamente.

Pur avendo cercato Ranghelli, nel corso della replica, di difendere il suo operato e di ribadire le ragioni che lo hanno indotto a indicare un esecutivo contro le decisioni delle forze politiche, della segreteria provinciale Pd in particolare, il sindadco non è riuscito a incassare voti utili. Il verdetto scaturito dalle mani che si sono alzate durante la votazione è stato contro di lui. «Ci siamo astenuti perché non abbiamo voluto prendere le parti di nessuno nella diatriba tra ex Ds ed ex Margherita» spiega la segretaria di Rifondazione comunista Pina Pagliuca, «abbiamo preso le distanze dalla gestione monocratica del sindaco, che evidentemente ha fallito. Non c’è alternativa se non il ritorno alle urne».

In attesa delle dimissioni del sindaco, che secondo indiscrezioni potrebbero arrivare oggi, l’assessore dei Comunisti italiani Ernesto Partenza, ha rimesso il suo mandato di amministratore al partito. Parteciperà, a titolo personale, alla seduta odierna della giunta per varare provvedimenti in scadenza, dopodiché lascerà l’incarico. Altrettanto dovrebbero fare gli altri amministratori.