bocciata la proposta di legge Bracco-Mariani 

La maggioranza si divide  sul testo del capogruppo Pd 

L’AQUILA. Ripresa autunnale al rallentatore per il Consiglio regionale, ma con molta tensione dentro e fuori la maggioranza. Rinviati tutti i provvedimenti all’esame, ad eccezione della legge sul...

L’AQUILA. Ripresa autunnale al rallentatore per il Consiglio regionale, ma con molta tensione dentro e fuori la maggioranza. Rinviati tutti i provvedimenti all’esame, ad eccezione della legge sul baratto (tra i firmatari il capogruppo Pd Sandro Mariani) bocciata da un fronte trasversale di consiglieri. In serata, quasi a chiusura di lavori, da registrare un duro scontro tra il presidente del consiglio, Giuseppe Di Pangrazio (Pd) e il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Gatti, vice presidente dell’assemblea, per un problema di precedenza nel prendere la parola rispetto al governatore Luciano D’Alfonso. Lungo l’elenco dei rinvii. Il Consiglio dopo aver discusso alcune interrogazioni e interpellanze, ha rinviato il progetto di legge per la valorizzazione e promozione dei ristoranti tipici dell'Abruzzo e quello per l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Rinviate anche l'elezione dei componenti della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità, dei nuovi membri del Collegio per le garanzie statutarie e l'elezione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personali, già da tempo all'ordine del giorno. Il rinvio dei progetti di legge è stato votato dalla maggioranza di centrosinistra con l'esclusione del consigliere del Pd Pierpaolo Pietrucci. No anche delle opposizioni di centrodestra e del M5S.
Ha sorpreso la bocciatura della proposta di legge sulla istituzione delle botteghe del baratto che vede come primo firmatario il consigliere di Sinistra italiana ed ex grillino Leandro Bracco e cofirmatario il capogruppo del Pd Mariani. A bocciare il testo molti esponenti della maggioranza di centrosinistra. Nella coalizione gli unici a sostenere il testo di Bracco e Mariani sono stati il presidente della regione D'Alfonso, e i consiglieri di sinistra italiana, Mario Mazzocca, e di Centro Democratico, Maurizio Di Nicola. A votare contro anche le opposizioni di centrodestra e il Movimento Cinque Stelle. «Ho messo in crisi la maggioranza di centrosinistra che si è frantumata», ha commentato Bracco. «È inspiegabile come il M5S abbia votato contro il baratto, uno strumento che aiuta e sostiene la povera gente. È evidente che sia stato un voto contro la mia persona. Un atteggiamento molto grave perché i grillini preferiscono colpire me piuttosto che fare gli interessi della collettività».
Il capogruppo del M5S, Gianluca Ranieri, ha spiegato che «la Regione non deve normare il baratto perché è libero e già normato dal codice civile, quindi esiste già oltre al fatto che le associazioni decidono autonomamente». Nello stesso tempo M5s ha sottolineato il dato politico «della maggioranza Pd di D'Alfonso» che «boccia la legge firmata dal suo capogruppo». Mariani mercoledì scorso aveva criticato i vertici regionali del Partito democratico minacciando di restituire la tessera per protesta contro l'espulsione del segretario comunale di Alba Adriatica per alcune frasi scritte su facebook contro i migranti. (cr.re.)