La pineta cresce, ha 29 ettari in più

Una legge regionale la amplia di un terzo inglobando terreni e strade

PESCARA. La Riserva naturale dannunziana diventa più grande di ben 29 ettari: dai 56 attuali, passa a 85. E' l'effetto di una legge regionale che amplia di un terzo l'area della pineta pescarese, estendendo i suoi confini fino a Fosso Vallelunga e a San Silvestro. Il provvedimento, presentato dai consiglieri Maurizio Acerbo e Antonio Saia e sottoscritto da diversi esponenti di maggioranza e opposizione, è stato approvato all'unanimità dal consiglio regionale prima delle vacanze natalizie. Cambia così la geografia del polmone verde di Pescara.

Ora, nella riserva naturale rientrano anche diverse aree di privati, che non potranno così più costruire. Nell'enorme pineta dovrebbe figurare anche il terreno dell'imprenditore Aldo Primavera di via Terra Vergine, oggetto di un lungo contenzioso con il Comune per il vincolo a verde nel piano regolatore.

Insomma, una rivoluzione che coinvolge i progetti urbanistici della città. L'area di ampliamento confina, a sud-est, con Fosso Vallelunga e con la relativa area golenale; a sud-ovest, con via Colle Pineta, via Terra Vergine, via Notturno, via Isoletta; a nord, con via Pantini. La nuova riserva naturale ingloba anche l'area tra via Silone e Fosso Vallelunga, in cui si trova lo svincolo della Circonvallazione.

Con questa legge, il consiglio regionale ha di fatto blindato l'area sud ovest di Porta nuova, fino al confine con Francavilla. «Quella zona». ha spiegato Acerbo, «non potrà più essere cementificata, nemmeno se verrà modificato il piano regolatore. A meno che la Regione non cambi la legge». Il consigliere regionale di Rifondazione si è detto entusiasta per l'approvazione di questa legge.

«La pineta», ha spiegato, «è circondata da edifici e strade cittadine su tutto il suo perimetro che ne impediscono qualsivoglia collegamento ecologico tanto con il mare quanto con l'entroterra. La riserva naturale, istituita nel 2000, ricade interamente in un'area densamente urbanizzata».

«Uno dei principali scopi che la pianificazione di questa area protetta deve perseguire», ha continuato Acerbo, «è quello di individuare le misure atte a ridurre questa deleteria condizione di isolamento, mediante il reperimento di idonee aree di ampliamento e di riconnessione ecologica della riserva».

La legge approvata va proprio in questo senso. Nella riserva naturale sono state inserite strade e aree agricole, a monte di via Pantini, scampate all'urbanizzazione. Per inglobarle nella pineta sarà necessario intervenire con gli espropri ai privati. Un'ipotesi difficilmente realizzabile per i costi elevati.

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