Lo stabilimento Penelope a Mare chiuso dalla polizia per 7 giorni

PESCARA

La polizia chiude Penelope: «Troppa gente nel locale» 

Movida poco sicura, i clienti costretti ad andare via dal ristorante 

PESCARA. Penelope a mare chiuso per sovraffollamento. Il locale vip della riviera nord, di proprietà di Francesca Caldarelli, moglie dell’ex pilota di Formula Uno Vitantonio Liuzzi, rimarrà interdetto al pubblico per sette giorni a partire da martedì scorso. Riaprirà i battenti lunedì della prossima settimana. Un locale della movida alla moda, chiuso per eccessiva presenza di persone. Un caso unico, in tempi recenti.

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Lo stabilimento Penelope a Mare chiuso dalla polizia per 7 giorni
Un controllo della questura documentato con riprese video della polizia scientifica, avvenuto il 10 luglio scorso, ha rilevato, all’interno dei locali con spazi all’aperto, la presenza di 800 persone invece delle 200 prescritte dalla licenza rilasciata dal Comune. La chiusura dei locali è scattata più di un mese dopo.
La notifica del provvedimento, consegnata a mano da due vigili urbani intorno alle 13 di martedì 21 agosto, ha costretto la titolare di Penelope a chiedere, con evidente imbarazzo, alla cinquantina di clienti presenti al ristorante di concludere in fretta il pasto e alzarsi dai tavoli.

Francesca Caldarelli
Immediatamente è scattata la chiusura per pizzeria, cucina, bar e ristorante, ad esclusione della spiaggia che rimane aperta al pubblico, ma gli utenti non hanno la possibilità di usufruire di alcun servizio. Non possono chiedere al bar neppure un bicchiere d’acqua.
La titolare del lido, giurista esperta in diritto amministrativo, ieri si è rivolta a un legale, ha presentato al Comune istanza di autotutela e chiesto la revoca immediata del procedimento. Successivamente si riserverà di chiedere i danni di immagine conseguenti alla cancellazione delle prenotazioni di compleanni, cene e ricevimenti di matrimoni previsti in settimana.
Nel provvedimento di chiusura dell’esercizio pubblico, emanato dal Dipartimento delle attività tecniche del Comune e consegnato ai destinatari dalla polizia municipale, si legge che il locale dovrà rimanere chiuso «per un periodo di 7 giorni». Viene menzionato anche un precedente provvedimento, risalente al 24 agosto 2016 (due anni fa) in cui si ordina la cessazione «dell’intrattenimento svolto in violazione della licenza rilasciata per 100 persone». In questo caso la vicenda si è risolta legalmente a favore della proprietà.
Un provvedimento, questo, che arriva a seguito delle circolari nazionali, come quella firmata dal capo della polizia Franco Gabrielli dopo i fatti di Torino del 3 giugno 2017 con il decesso di una ragazza durante i tafferugli. Il regolamento (che porta la data del 7 giugno di un anno fa e che ha subito aggiornamenti nel corso dei mesi ) impone una serie di restrizioni per la gestione degli eventi che prevedono un forte afflusso di pubblico. E propone una netta distinzione tra safety (responsabilità di Comune, vigili del fuoco, polizia municipale, prefettura e organizzatori) e security (servizi di ordine e sicurezza). Se da una parte le nuove misure di sicurezza rappresentano un passo in avanti nella gestione della sicurezza delle manifestazioni di massa, dall’altra costringono gli organizzatori a rivedere programmi e bilanci.

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