La zona industriale di San Valentino resta un’incompiuta

L’area in contrada Cerrone-Solcano abbandonata da 10 anni Saia: «Sgravi e sconti a chi investe per rilanciare il territorio»

SAN VALENTINO. La zona industriale-artigianale è estesa su circa quattro ettari di terreno, situata in leggero pendio in contrada Cerrone-Solcano, al confine con il comune di Scafa e alle porte del Parco nazionale della Maiella. E solcata da strade interne, dotata di marciapiedi, altre opere di urbanizzazione primaria e di un paio di larghi accessi carrabili però sbarrati con catene. In esercizio ce n'è uno solo per servire l'unico insediamento realizzato.

A dir poco l'investimento che il Comune di San Valentino ha dovuto improntare supera qualche centinaio di migliaia di euro oltre alle somme dovute per gli espropri. In realtà nessuno ricorda queste cifre. Quella zona industriale-artigianale fu infatti realizzata oltre dieci anni fa, quando era sindaco il compianto Giannino Ammirati con un progetto che avrebbe dovuto dare sviluppo, lavoro occupazione e ricchezza al paese ed al territorio. Non c'era ancora la crisi.

La realtà oggi è che l'opera è rimasta incompiuta e l'investimento di soldi pubblici è andato in fumo. Le strade sono state invase da piante spontanee, i servizi canalizzati non sono mai entrati in funzione, le opere accessorie sono sepolte da erbe e terriccio, il degrado conquista sempre di più l'intera superficie. Molti residenti che appartengono anche al Comune di Scafa ritengono che la scelta di destinare quelle terre a zona di espansione industriale fu un errore, in quanto non idonea allo scopo, poiché troppo vicine alle periferie dei due centri di Scafa e San Valentino. È anche questo un esempio di spreco di denaro pubblico? L'attuale sindaco Antonio Saia è consapevole del problema e spera di poter al più presto intervenire.

«È nelle intenzioni dell'amministrazione», dice, «riprendere in mano questo progetto partito per essere un motore propulsore per l'economia locale, ma purtroppo rimasto al palo. È necessario effettuare una prima ricognizione dello stato dei luoghi e soprattutto delle disponibilità finanziarie delle casse comunali e delle possibilità di ulteriori finanziamenti per completare l'opera». «Qui», continua il primo cittadino, «ci sono decine di lotti disponibili che noi siamo intenzionati a concedere a pressi bassissimi con sgravi per favorire gli investitori». L'abbandono del luogo ha provocato danni anche ad una stradina intercomunale per la raccolta e lo scolo delle acque. «Con Saia», interviene il sindaco di Scafa Maurizio Giancola, «abbiamo convenuto di intervenire congiuntamente al più presto per sistemarla e metterla in sicurezza».

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