Lauree tradizionali in calo È boom per i nuovi corsi 

A fronte dei 57 iscritti finora alla facoltà di Architettura per il 2018-2019  si sono presentati in 279 ai test per gli 82 posti della triennale di Design

PESCARA. Il fascino dell’archistar è in calo. O, almeno, a non tirare più come una volta è la figura dell’architetto intesa in senso tradizionale. Guardando i numeri delle iscrizioni al corso di laurea a ciclo unico in Architettura, balza agli occhi come negli ultimi anni ci sia stato un crollo delle immatricolazioni nell’università d’Annunzio: soltanto 57 studenti regolarizzati per l’anno accademico 2018/19 a fronte dei 116 dello scorso anno.
Il trend diminuisce di anno in anno, seguendo la parabola discendente degli atenei tradizionali registrata in tutta Italia. Ma se si abbassano drasticamente le iscrizioni ai corsi di laurea a ciclo unico, inversamente si registra un boom dei nuovi percorsi di studio che hanno assorbito una grossa fetta dei neodiplomati. Su tutti la triennale in Design a numero chiuso che afferisce sempre al dipartimento di Architettura. Attivata per il terzo anno consecutivo, ha avuto un picco di richieste: 279 ragazzi e ragazze a inizio settembre si sono misurati con il test d’ingresso per conquistare gli appena 82 posti disponibili nella sede di Pescara. Discorso analogo per la nuova laurea magistrale in Economia e business analytics: al debutto quest’anno, registra già 33 iscrizioni.
Complessivamente, conteggiando le iscrizioni a tutti i corsi di laurea delle facoltà presenti nella sede di Pescara dell’università d’Annunzio, escludendo quindi il grosso delle presenze che invece si concentra nel campus di Chieti, sono 2.280 gli immatricolati per l’anno accademico 2018/2019. Un dato in aumento rispetto allo stesso periodo del 2017/17 quando le iscrizioni totali sono state 2.254. Inoltre, come confermano dagli uffici dell’ateneo, la cifra è destinata a salire. Nonostante il termine delle iscrizioni sia scaduto il 5 novembre, infatti, molti allievi indecisi sul proprio futuro decidono volontariamente di posticipare l’iscrizione universitaria al periodo di dicembre, generalmente prima della pausa natalizia, in modo da avere più tempo per scegliere il percorso più consono alle proprie aspirazioni e inclinazioni. In questo caso, chi si iscrive in ritardo dovrà comunque pagare la tassa di mora sul totale della retta.
Caso diverso riguarda le lauree specialistiche, il cui termine di iscrizione è fissato alla sessione di gennaio per chi si laurea entro l’anno. Di conseguenza molti studenti che dovranno discutere la tesi tra novembre e dicembre avranno la possibilità di iscriversi alla specialistica successivamente. I dati definitivi saranno diffusi e commentati dal rettore Sergio Caputi all’inaugurazione dell’anno accademico. Scendendo nel dettaglio delle iscrizioni, si nota una crescita generale dei corsi di laurea triennali come Economia e management (364 iscritti ad oggi a fronte dei 357 del 2017), Economia e commercio (167 iscritti a fronte di 149), Servizio sociale (153 iscritti a fronte di 144), Ingegneria delle costruzioni (91 a fronte di 87), Servizi giuridici per l’impresa (107 a fronte di 98), Mediazione linguistica e comunicazione interculturale (390 a fronte di 383) ed Economia e informatica per le imprese (99 a fronte di 91). Stabili Lingue e letterature straniere (176 a fronte di 175) ed Economia aziendale (118 a fronte di 117).
Per i corsi di laurea magistrale si registrano 45 immatricolazioni a Economia aziendale, 27 a Economia e commercio, 96 a Economia e management, 54 a Politiche e management per il welfare, 38 a Management, finanza e sviluppo, 46 a Ingegneria delle costruzioni, 58 a Lingue, letterature e culture moderne e 79 a Lingue straniere per l’impresa e la cooperazione internazionale.
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