Lavori al teatro Michetti coi soldi del Ponte del cielo

Entro marzo il via al primo lotto dell’appalto, già finanziato anche il secondo Ma per completare lo storico edificio sono necessari altri 500mila euro

PESCARA. Possono ripartire i lavori al teatro Michetti, lo storico edificio realizzato nel 1910 e diventato uno dei simboli della cultura di Pescara. L’intervento è stato sbloccato con i soldi della Regione, circa un milione 200mila euro. Entro marzo, sarà avviato un intervento da 481mila euro per riqualificare lo stabile e adeguarlo alle norme antisismiche. Si tratta del primo lotto, ma il secondo, che partirà successivamente, è stato già appaltato con i fondi destinati inizialmente per il Ponte del cielo. Ma per completare lo storico edificio saranno necessari altri 500-600mila euro.

La notizia dell’avvio dei lavori è stata data ieri dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso, dal sindaco Marco Alessandrini, dal vice Enzo Del Vecchio e dall’assessore alla cultura Paola Marchegiani. Era presente anche il titolare dell’impresa che si è aggiudicata i lavori, Angelo De Cesare, vice presidente nazionale dell’Ance, l’associazione dei costruttori. La De Cesare, di Chieti, su un importo a base d’asta di 756mila euro, ha offerto un ribasso del 34,726 per cento, pari a 481.251 euro.

D’Alfonso, durante l’incontro con la stampa, ha annunciato anche altri interventi di riqualificazione. Primo fra tutti quello dell’ex Cofa, dove lui auspica, come cittadino, la realizzazione di «un hub nazionale per l’alimentazione sostenibile dei mezzi di spostamento». Il presidente della Regione ha annunciato che intende impegnarsi per acquisire casa Flaiano, ancora proprietà privata, nel distretto cultura che comprende la cattedrale di San Cetteo, il Circolo Aternino, il Mediamuseum e il teatro Michetti. «L’intenzione», ha detto, « è di restituire nuova vita alle mura del Mediamuseum e di intervenire sul museo Cascella, oltre che stimolare il completamento del Museo del mare». «Mi piacerebbe», ha aggiunto, «che si arrivasse a definire, con il Comune, la cittadella della musica, finanziata all’interno del Masterplan, che dovrà necessariamente entrare nella vita dei pescaresi».

Tornando al Michetti, D’Alfonso ha fatto presente che «i lavori di recupero sono un fatto straordinariamente positivo. Su un milione 300mila abruzzesi e 129mila pescaresi, solo due o tre persone del ceto politico hanno operato perché superassimo i tempi della procedura». «Laddove ci fossero ulteriori esigenze legate al potenziamento tecnologico», ha avvertito, «saremo pronti ad intervenire nuovamente. Sarebbe immorale se riportassimo in vita le opere destinate dalla vitalità culturale di una città e poi non ci fosse vita culturale». Il presidente ha assicurato, in proposito, che andrà di persona sul cantiere «per controllare qualità e quantità dei lavori». Soddisfatto Alessandrini. «Ogni anno», ha osservato, «ci sono a Pescara 300 iniziative culturali che spingono sempre di più affinché ci sia un sistema organico di vasi comunicanti, riempiendo di vita tutti i contenitori che abbiamo a disposizione e farlo anche ricorrendo all’affidamento a terzi. Principio che vale per il Michetti e anche per la Città della musica a cui ci dedicheremo».

«Il teatro Michetti», ha sottolineato invece la Marchegiani, «è stato una conquista con l’acquisizione dell’immobile, avvenuta quando D’Alfonso era sindaco di Pescara e allora questa azione fu concepita per dare alle associazioni, che ce lo chiedevano e che lo chiedono ancora, un luogo e un’opportunità per animare la vita culturale della città». ©RIPRODUZIONE RISERVATA