Le inchieste di Conti: alla guida della Forestale scoprì la discarica di Bussi

Grazie a lui si avviò il processo per disastro colposo sull'inquinamento delle acque. Sue le indagini sull'imponente truffa milionaria ThyssenKrupp e sul G8 dell'Aquila

SULMONA. Numerose sono le inchieste del comandante Guido Conti in tanti anni di servizio nel Corpo forestale dello Stato, sia in Abruzzo, che in Umbria.
Il suo fiuto da uomo di legge, il suo intuito da ambientalista e la sua preparazione sui temi ecologici e scientifici, ne hanno fatto un investigatore di alto livello e capace di spaziare in diversi settori. Con la sua tragica morte, avvenuta venerdì 17 novembre tra la boscaglia di Pacentro, scompare anche un paladino dell'ambiente. 
INCHIESTA BUSSI. Tra le più note c'è quella sulla discarica più grande d’Europa, finora. Tutto ebbe inizio nella primavera del 2007, quando il Corpo forestale scoprì, sepolta nella verdeggiante Valle del fiume Pescara, la discarica abusiva di rifiuti tossici, una superficie grande come venti campi di calcio, per un totale di 500 mila tonnellate di rifiuti. Il sito industriale e le discariche tossiche dello stabilimento Montedison di Bussi, avevano avvelenato le acque di falda e fatto scattare un processo per disastro colposo. A febbraio i giudici della corte d’Assise d’appello dell’Aquila hanno inflitto dieci condanne tra i due e i tre anni. Pene condonate in blocco, in quanto gli eventi risalivano a prima del 2006.
MARE-MONTI. L’inchiesta sulle strade fantasma in Abruzzo risale alla fine degli anni ’90 e coinvolge personaggi di rilievo con gare truccate, conti all’estero, pubblici ufficiali corrotti e una strada, quella che da Penne doveva arrivare a Pescara, che ha visto l'utilizzo di appalti truccati.
CABINA DI REGIA. Le indagini portarono, nel luglio 2011, alla caduta del consiglio comunale di Spoltore guidato all’epoca da Franco Ranghelli, coinvolgendo l’allora presidente del consiglio regionale, architetto di Spoltore, Marino Roselli.

leggi anche: Conti, l’ultima intervista sul disastro del Morrone  Il generale assicurava: «Rimboschimento inutile, la natura guarirà le ferite del fuoco entro due anni»

Secondo l'accusa, sarebbe stato costituito una sorta di consiglio comunale ombra o una giunta occulta. Una sottospecie di “P4 di paese”, che riusciva però a determinare le decisioni degli organi istituzionali “democratici”.
RIPETITORI TV. Le indagini guidate dal comandante Conti erano spesso multisettoriali e si muovevano in diversi comparti ambientali, fino ad arrivare alle autorizzazioni dei ripetitori. Fece molto scalpore l'inchiesta nei confronti delle reti tv nazionali e regionali in Abruzzo. Molte furono scoperte che erano attive e trasmettevano senza rispettare le regole.
THYSSENKRUPP. Un’imponente truffa milionaria, messa a segno ai danni delle acciaierie della ThyssenKrupp di Terni venne scoperta dalla Forestale di Terni, sotto la direzione della procura della Repubblica umbra, e portò all'arresto di 8 persone. Ci furono sequestri a Terni, Bergamo, Fabriano e Brescia con 17 persone indagate. Conti era comandante regionale.
IRON. Una grossa indagine durata diversi anni e conclusa nel 2015, è quella sui maxi traffici di rifiuti in Umbria, con più di 290 persone coinvolte e denunciate, Iron 1, Iron 2 e Iron 3. Al centro della rete c’era una ditta della provincia di Perugia. Un folto gruppo di trasportatori, tutti abusivi, aveva il punto di riferimento in Umbria, dove ci si occupava di demolizioni e recuperi. Secondo l'accusa, nel corso degli anni erano state convogliate enormi quantità di materiali: i pezzi più pregiati venivano venduti all'azienda che poi, a sua volta, li rivendeva, mentre quelli di scarso valore venivano smaltiti anche in fossi o in discariche improvvisate. Nell'ultima fase furono emessi 86 avvisi di garanzia, per traffico illecito di rifiuti ferrosi. Le operazioni Iron 1 e Iron 2, che avevano portato all’emissione di 287 avvisi di garanzia, portarono poi a Iron 3.
INQUINAMENTO FIUMI. Conti aveva sempre cercato di lavorare a inchieste per la salvaguardia del territorio e dei corsi d'acqua. Sono numerose le indagini su inquinamenti delle falde acquifere. Memorabile l'inchiesta sui fiumi alla diossina, con sequestri in mezzo Abruzzo di impianti di depurazione di rifiuti liquidi e acque reflue, con grossi giri d’affari.
ALTRE INCHIESTE. Con la Forestale, Conti aveva anche collaborato ad altre inchieste, tra cui quelle più note del G8 dell'Aquila e di Roma. Pur rivestendo i panni di generale di brigata e comandante della Regione carabinieri forestale dell'Umbria, Conti si era interessato anche del disastro ambientale della sua terra, dopo l'incendio del Morrone.
©RIPRODUZIONE RISERVATA