Marco Alessandrini, Alessandra Galli e Benedetta Tobagi con Massimo Giannini (foto di Giampiero Lattanzio)

IL CONVEGNO / 40 ANNI DOPO

Le vittime del terrorismo raccontate dai loro figli / VIDEO

Diritti infranti e strategie del terrore: incontro in Tribunale nel ricordo dei giudici Emilio Alessandrini e Guido Galli e del giornalista Tobagi. L'intervento del presidente Bozza

PESCARA. Un’ampia riflessione su un difficile passaggio storico per l’Italia, un incontro per guardare a distanza il Paese degli anni di piombo e stimolare il confronto sulla prevenzione rispetto a quelli che sono i nuovi terrorismi a livello globale. Questi i temi al centro dell’evento “Diritti infranti: strategie del terrore e le risposte dello Stato” nell’aula “Emilio Alessandrini” del Tribunale.

GUARDA IL VIDEO

Il terrorismo raccontato dai figli delle vittime
Un momento dei convegno al Tribunale di Pescara con Alessandra Galli, Benedetta Tobagi, Marco Alessandrini e il giornalista Massimo Giannini (video di Giampiero Lattanzio)

A 40 anni dall’omicidio del giudice Emilio Alessandrini, il ricordo, da parte dei figli delle vittime del terrorismo, in una sessione che ha visto accanto sul palco Marco Alessandrini, sindaco di Pescara, Alessandra Galli, consigliere di Corte di Appello a Milano, figlia di Guido Galli, il magistrato ucciso nel 1980, e Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter Tobagi assassinato nel 1980.
A moderare l’incontro, il direttore di Radio Capital, Massimo Giannini. Non solo un evento dedicato ai ricordi, ma un appuntamento nel quale la riflessione guarda al futuro. Per questo, nella sessione focalizzata su “Giurisdizione e contrasto ai fenomeni eversivi. Il filo che lega il passato al presente”, si è cercato di ragionare su quanto sta avvenendo a livello internazionale. Nerl corso del dibattito, gli interventi di Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore, di Filippo Donati, professore ordinario di Diritto costituzionale all’università di Firenze e consigliere del Csm e di Armando Spataro, già procuratore della Repubblica di Torino, che ha sempre ricordato di aver avuto tra i suoi maestri proprio Emilio Alessandrini e Guido Galli. Fondamentale è anche il ruolo delle giovani generazioni nel contrasto a tutte le forme di terrorismo. Nell’aula “Emilio Alessandrini”, presenti, tra gli altri, i ragazzi dell’Ipssar De Cecco, del liceo artistico, musicale e coreutico “Misticoni - Bellisario” e di altre scuole superiori, coinvolte dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca).
Partner dell’iniziativa la fondazione Emilio Alessandrini, la sezione abruzzese dell’associazione nazionale Magistrati, l’ordine degli avvocati di Pescara, la fondazione Forum Aterni, del Premio Borsellino, il Comune di Pescara, il quotidiano il Centro e l’agenzia di comunicazione Pomilio Blumm.
Ha aperto i lavori il presidente del Tribunale di Pescara, Angelo Bozza che ha sintetizzato così il significato della giornata: «Da una parte, andiamo a onorare la memoria di chi ha difeso la democrazia in momenti difficili, dall’altra, guardiamo ai nuovi fenomeni legati al terrorismo che rispetto al passato hanno assunto un carattere sovranazionale».
Tracciando un parallelo su quanto avvenuto 40 anni fa in Italia, e quello che sta accadendo ai giorni nostri a livello internazionale, il presidente Boza spiega: «Quarant’anni fa, il fenomeno era prettamente italiano, legato a delle forme ideologiche spinte al punto da giungere all’uso della violenza. Adesso il discorso è globale, non più solo mediorientale. L’origine di questi fenomeni, però, resta sempre ideologica e può essere sociale, culturale, politica, può avere diversi aspetti. L’importante è considerare che gli avvenimenti vanno inquadrati a livello sovranazionale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA