Lite tra Acerbo e Amicone finisce a insulti

PESCARA. È finita ad insulti la lite scoppiata tra il direttore dell’Arta Mario Amicone e l’ex consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo. Tutto è cominciato dalla richiesta...

PESCARA. È finita ad insulti la lite scoppiata tra il direttore dell’Arta Mario Amicone e l’ex consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo. Tutto è cominciato dalla richiesta delle dimissioni di Amicone, avanzata da Acerbo, dopo che l’Arta ha reso note, con un mese di ritardo, le analisi del depuratore di Fosso Pretaro.

Ieri, è arrivata la replica di Amicone, poi quella di Acerbo. «Maurizio Acerbo», ha scritto il direttore dell’Arta, «non avendo ormai più nulla da dire in rappresentanza di qualcuno o di qualcosa e dopo essere stato bocciato e bollato in tutti i fronti dal suo ex elettorato, ha ormai bisogno di rispolverare qualche avversario del passato su cui scaricare la sua inesauribile riserva di veleni per ripetere le sue ossessionanti e vomitevoli offese e attacchi personali che lo hanno caratterizzato nella sua lunga militanza politica».

Immediata la reazione dell’ex consigliere regionale. «La lettura del comunicato con cui Mario Amicone replica alle mie critiche argomentate», ha affermato, «conferma che solo in una repubblica delle banane un soggetto del genere può fare il direttore generale dell’Agenzia per la tutela dell’ambiente. Se Crozza vede le interviste rilasciate da Amicone nelle ultime settimane lo fa diventare più famoso di Razzi. Se un turista ascolta alla tv un’intervista ad Amicone sui problemi di balneazione sicuramente fa le valigie e se ne va. È inutile che Amicone tenti di insultarmi: gli abruzzesi sanno chi sono io e, soprattutto, chi è lui».

©RIPRODUZIONE RISERVATA