Lo stadio di Penne tra erbacce e incuria 

L’ex consigliere Malachi interviene sullo stato del Colangelo: «Si intervenga subito o le società dovranno emigrare»

PENNE. Erbacce dentro e fuori dal campo. Terreno di gioco in condizioni disastrose, impianti malmessi, spogliatoi sporchi e mal ridotti. Panchine spaccate e una tribuna che oramai dal 2013 non ha più una copertura. È questo lo stato disastroso nel quale si trova lo storico stadio comunale Fernando Colangelo di Penne.
Da qualche giorno le squadre dilettantistiche del capoluogo vestino hanno ripreso le attività agonistiche e hanno dovuto fare i conti subito con tante difficoltà legate alle condizioni dell’impianto. Della situazione si è interessato anche l’ex consigliere delegato allo sport del Comune di Penne, Giancarlo Malachi. «Essendo da sempre vicino alle squadre calcistiche della nostra città, come a tutte le altre associazioni sportive, sono andato a vedere con i miei occhi in quali condizioni fosse il Colangelo. È una situazione imbarazzante. Se da un lato devo constatare come l’attuale amministrazione abbia dato un seguito positivo ai fondi ottenuti dalla nostra amministrazione per il miglioramento dello stadio Colangelo, dall’altro devo constatare come l’attuale consigliere delegato allo sport comunale, Antonio Baldacchini, non si sia affatto preoccupato di garantire uno stadio in condizioni accettabili ai tantissimi giovani che fanno parte delle diverse squadre pennesi. Non c’è manutenzione ordinaria», sottolinea Malachi.
Lo stadio Colangelo viene utilizzato da tante società: dal Penne 1920, per le formazioni del proprio settore giovanile, dall’Asd Pennese (1ª categoria) e dall’Asd Città di Penne (2ª categoria), più le formazioni del Pinna 1999 e della Virtuale Penne che parteciparono al campionato Uisp. Con l’inizio delle attività sportive e dei campionati, inoltre, qualora venissero avviati i lavori a metà stagione, le società si ritroverebbero addirittura con il rischio di non poter disputare allenamenti e partite ufficiali al Colangelo. La situazione non si risolverebbe nemmeno spostando le attività di tutte le squadre al comunale di contrada Campetto, dato che quell’impianto, anche se più di recente realizzazione rispetto allo storico stadio di contrada Ossicelli, non ha alcun impianto di illuminazione. Il terreno in erba del nuovo stadio, poi, andrebbe a farsi benedire. Insomma la situazione è complessa. «Credo che Baldacchini non sappia, ed è una cosa abbastanza grave per un consigliere con delega allo sport, come funzionino i campionati e le attività sportive pennesi. Questi lavori si programmano con le società e possibilmente vengono realizzati in estate, quando i campionati sono fermi», conclude Malachi. Polemiche a parte, sarebbe davvero spiacevole se qualche società del capoluogo vestino dovesse esser costretta a trasferire le proprie attività in impianti di altri paesi. Non sarebbe bello dal punto di vista sportivo, ma soprattutto verrebbero penalizzate quelle società che fanno già tanti sacrifici per permettere ai ragazzi di poter praticare il loro sport preferito rappresentando e giocando nel proprio paese.