M5S rilancia il progetto della Nuova Pescara

I grillini accusano la Regione di aver bloccato la fusione dei tre Comuni, Di Carlo sospende il digiuno

PESCARA. Il Movimento 5 Stelle spinge per l'approvazione della proposta di legge regionale sulla Nuova Pescara ossia sulla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, cui il 64% dei cittadini ha detto sì con il referendum del 25 maggio 2014. I grillini, che annunciano mozioni nei tre Comuni per impegnare i sindaci a «prendere posizione e incalzare il presidente della Regione Luciano D'Alfonso», sottolineano che ad oggi i tre enti per la mancata fusione avrebbero perso più di 11 milioni di euro e la cifra, calcolata con un conteggio elettronico sul sito Internet, è destinata a crescere ogni minuto che passa.

L’iniziativa di M5S ha soddisfatto Alessio Di Carlo, fondatore della lista civica La grande Pescara e promotore della fusione dei tre Comune, al punto tale da decidere di sospendere lo sciopero della fame iniziato il 28 maggio, proprio per protestare contro la mancata attuazione del progetto della Nuova Pescara.

Il punto della situazione è stato fatto ieri, in una conferenza stampa. Presenti i deputati Gianluca Vacca e Andrea Colletti, i consiglieri regionali Riccardo Mercante e Domenico Pettinari, i consiglieri comunali di Montesilvano Paola Ballarini e Manuel Anelli, la consigliera comunale di Spoltore Giorgia Cipriani e i consiglieri pescaresi Enrica Sabatini, Erika Alessandrini e Massimiliano Di Pillo, insieme a Daniele Angiolelli, ricercatore universitario tra i redattori del progetto. «I numeri parlano chiaro», hanno detto i pentastellati, «i contributi straordinari concessi per 10 anni dallo Stato corrispondono, per ciascun anno, al 20% dei trasferimenti erogati nel 2010 ai tre Comuni». Pescara otterrebbe circa 6,4 milioni l'anno, Montesilvano quasi 1,6 milioni e Spoltore circa 625mila euro. Un totale di oltre 8,6 milioni che la Nuova Pescara otterrebbe dallo Stato ogni anno, per un importo complessivo che in 10 anni supera gli 86 milioni di euro. «Cifre enormi», ha fatto notare Erika Alessandrini, «che non si possono continuare a ignorare e che i nostri territori attendono e pretendono». «Non abbiamo più tempo e ne abbiamo perso troppo», ha fatto notare Enrica Sabatini, «il Comune di Pescara è prossimo al dissesto, quello di Montesilvano sta avviando le procedure di predissesto e Spoltore viaggia a vista con un bilancio che vede consistenti crediti inesigibili e molte difficoltà per la gestione ordinaria». Nell'inerzia di tutti gli altri partiti, il M5S già a ottobre aveva presentato in Regione una proposta di legge per dar voce all’espressione popolare, «ma il presidente D'Alfonso e la sua giunta continuano a rimanere immobili», hanno osservato i 5 Stelle. «Davanti all'oggettività della matematica e alla richiesta espressa dai cittadini, perché il presidente D'Alfonso non ha elaborato una legge come previsto dallo stesso regolamento regionale in caso di referendum?», si sono chiesti i grillini, «oggi i soldi ci sono, la volontà popolare è stata espressa e grazie al Movimento 5 Stelle c'è anche la legge. Cosa o chi impedisce alla giunta D'Alfonso di fare un passo verso il progresso?».

Positivo il giudizio di Di Carlo: «Gli esponenti del M5s non solo si sono fatti carico della volontà uscita dalle urne e della necessità di garantirne il rispetto, ma hanno anche colto gli enormi vantaggi in termini di ricaduta economica che la fusione dei Comuni comporterà per l'intera regione». Di Carlo ha rivelato di aver perso sette chili per lo sciopero della fame interrotto ieri.

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