«Ma i passeggeri possono farsi risarcire» 

L’avvocato Gargano, esperto in materia, spiega i casi in cui è possibile rivalersi sulla compagnia aerea

PESCARA. Da dieci anni fa cause alle compagnie aeree, occupandosi quasi esclusivamente dei diritti dei passeggeri. Voli cancellati, voli in ritardo, smarrimento bagagli, overbooking, tutti casi in cui richiedere un risarcimento è possibile. «In proporzione sono pochi i passeggeri che ne sono consapevoli», dice l’avvocato pescarese Edno Gargano che si è specializzato su questo settore dopo essere stato lui stesso, racconta, ostaggio dei ritardi aerei. «Facevo la spola tra Pescara e Palermo, dove c’era la ragazza che sarebbe diventata mia moglie, e all’ennesima udienza saltata per i ritardi aerei ho detto basta e mi sono messo a studiare».
Avvocato, quand’è che si ha diritto al risarcimento?
Secondo il regolamento della Comunità europea, il 261 del 2004, il passeggero ha diritto al risarcimento in caso di cancellazione del volo o in caso di overbooking, quando cioè la compagnia ha venduto più biglietti rispetto ai posti disponibili, e qualcuno rimane fuori.
A chi si deve chiedere?
Sempre e solo alla compagnia aerea a cui abbiamo pagato il biglietto. Se poi, come nel caso dello smarrimento bagagli in aeroporto, la compagnia si avvale di terzi, resta una sua responsabilità rispetto al cliente.
A che cosa dà diritto, e in quali casi, il risarcimento?
Dà diritto alla compensazione pecuniaria, che è pari a 250 euro per le tratte comprese in 1.500 chilometri, il caso di Pescara Milano o di Pescara Londra; di 400 euro per tratte tra 1.500 e 3.500 chilometri, nel caso di Pescara con la Norvegia e il nord Europa, e di 600 euro per i voli intercontinentali superiori a 3.500 chilometri. Le compensazioni con queste cifre sono previste solo per i casi di cancellazione del volo e di overbooking. Ma nel 2009 una sentenza della Corte di giustizia europea ha equiparato il risarcimento previsto per i casi di cancellazione anche ai casi di ritardo uguale o superiore a 180 minuti, vale a dire di tre ore. Dunque anche in questo caso, che è in assoluto il più frequente, si può richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro alla compagnia aerea. E anche se il biglietto è costato molto di meno, perché magari comprato con largo anticipo o con un’offerta; il risarcimento infatti è tabellare e prestabilito.
E quand’è che questa compensazione non viene riconosciuta?
In due casi. E cioè quando il ritardo o la cancellazione del volo sono dovuti a circostanze eccezionali, oppure a cause di forza maggiore.
Tipo?
Lo sciopero del personale di volo e le eccezionali condizioni meteo che non garantiscono la sicurezza del volo.
Quanto dura una causa di risarcimento?
Tra i tre e i 12 mesi. I tempi sono abbastanza veloci, perché anche se si deve andare in giudizio, questo avviene davanti al giudice di pace. Una procedura sicuramente più snella e veloce. (s.d.l.)