Malata di Sla, vive reclusa in casa: troppi ostacoli, non posso uscire 

Il dramma della giornalista Paola Mastrangelo: «Mi sento in prigione, condominio senza montascale» E Carrozzine Determinate denuncia: «Intorno alla sua casa ai Colli, è pieno di barriere architettoniche»

PESCARA. Può comunicare soltanto grazie al suo puntatore ottico. Non può uscire di casa a causa delle numerose barriere architettoniche della palazzina e della zona in cui vive, che limitano profondamente la sua autonomia.
Paola Mastrangelo, giornalista e docente, è affetta da Sla. La sua richiesta di aiuto è stata raccolta dall’associazione Carrozzine Determinate, che ha chiesto l’intervento dell’assessore alle Politiche sociali della Regione Abruzzo Piero Fioretti e del sindaco di Pescara Carlo Masci.
«Non può uscire autonomamente neppure per prendere una boccata d’aria», denuncia il presidente Claudio Ferrante che le ha consegnato una targa a nome dell’associazione «La palazzina dove vive, a Pescara, nella zona Colli, è piena di barriere architettoniche, ma ancora più scandalosa è la situazione dell’urbanizzazione della zona, priva di passaggi pedonali, con mattonelle dissestate e rampe da motocross al posto degli scivoli.
«Mi sento in prigione», questo si legge sul puntatore ottico di Paola, che le consente di comunicare con il mondo, «esco con la mia carrozzina rarissime volte perché non entra nell’ascensore». Per consentire tale operazione, i volontari che l’assistono «devono contorcermi e togliere pedali e poggia testa». Poi, «poiché il condominio ha rifiutato di provvedere a costruire uno scivolo o montascale per superare le scale all’ingresso che mi impediscono di uscire, ho dovuto provvedere a far costruire uno scivolo di legno da un falegname, ma è mobile e molto ripido. Una fatica per chi deve accompagnarmi».
Un isolamento che Ferrante definisce «devastante», peggiorato dai ritardi nel percepire un sostegno economico come quello dell’assegno di cura. «La Regione Abruzzo distribuisce ai Comuni i fondi destinati all’assegno di cura soltanto a fine anno e i malati si trovano a dover anticipare queste somme per poter pagare assistenti qualificati che li assistano 24 ore al giorno», aggiunge il presidente di Carrozzine Determinate, «chi ha una malattia gravissima come la Sla percepisce 290 euro di pensione di invalidità e 507 euro di accompagnamento. Non solo la cifra dell’assegno non basta a coprire le spese per l’assunzione di personale specializzato, ma i pazienti si trovano anche a doverla anticipare. Ci sono Comuni che anticipano la cifra dell’assegno di cura, ma non a Pescara. Questa è la condizione che vivono i malati gravissimi e i loro familiari. Ci chiediamo se tutto questo è civiltà, se è dignità».
L’appello di Ferrante a Fioretti perché «cambi questo sistema burocratico, permettendo ai malati gravissimi di ricevere il sussidio a inizio anno e non alla fine. Contestualmente, chiediamo al sindaco Masci di trovare una soluzione in breve tempo perché i cittadini come Paola non possono aspettare i tempi della politica».