Mascia: «Cambierò corso Vittorio No all’isola, penso al senso unico» 

L’esponente della giunta che ha la delega alla mobilità svela i suoi progetti per la città del 2020 «La Ztl di viale Regina Margherita è da rivedere, sulla riviera vorrei interrare un tratto di strada»

PESCARA. «È troppo banale dire chiudete o riaprite corso Vittorio Emanuele, oggi bisogna fare una riflessione e alla luce del trasporto pubblico di massa si può studiare se mantenere il doppio senso o adottare il senso unico». A parlare così è il neo assessore al traffico Luigi Albore Mascia, lo stesso che nel 2014, quando era sindaco della città, decise con un atto coraggioso di pedonalizzare una parte di corso Vittorio. Una scelta che, a detta di alcuni, gli sarebbe poi costata la mancata conferma a primo cittadino. Ma oggi Albore Mascia ha un’idea diversa per il corso e in questa sua prima intervista da assessore parla dei suoi progetti e di come potrebbe cambiare la viabilità in città nel prossimo futuro.
Assessore, come intende agire per migliorare la viabilità a Pescara?
«Voglio innanzitutto condividere con il sindaco e tutta la giunta quelle scelte che sono comunque destinate ad incidere sulla mobilità. Dobbiamo condividere, ad esempio, le decisioni per le Zone a traffico limitato. Ci sono scelte assunte dal centrosinistra che appaiono cervellotiche, come quelle dei varchi. Mi riprometto anche di fare una chiacchierata con il mio predecessore per capire gli strumenti a disposizione».
Ha già avuto modo di visionare il nuovo Piano traffico?
«Io l’ho letto durante la precedente consiliatura, quando ero consigliere di opposizione, ma non mi pare che siano indicate rivoluzioni copernicane. Andrà fatta una riflessione generale che dovrà coinvolgere anche l’azienda Tua per quanto riguarda il trasporto sulla strada parco e con la metropolitana leggera. Ossia, in un’ottica anche della Grande Pescara, dobbiamo decidere come intendiamo trasferire le persone a Montesilvano e Francavilla, con collegamenti diretti anche verso l’aeroporto, la stazione e il porto».
Ma entriamo nei dettagli. Per corso Vittorio esclude quindi un ripristino dell’isola pedonale?
«Io sono stato il sindaco che ha introdotto l’isola pedonale su corso Vittorio. Non intendo certamente prendere decisioni da solo, intendo condividerle con il sindaco e la giunta. Ma non abbiamo ancora avuto modo di confrontarci. È troppo banale dire lo tenete aperto o lo tenete chiuso. Il traffico è un sistema di vasi comunicanti e se vai ad incidere su una di queste arterie rischi di far saltare il sistema. Noi avevamo fatto una riflessione all’epoca, cioè tra il 2009 e il 2014 e la scelta dell’isola pedonale a molti era piaciuta, ma per una serie di vicende giudiziarie arrivammo in ritardo ad introdurre quell’innovazione. Oggi bisogna fare una riflessione e vedere, alla luce delle scelte per il trasporto di massa, se sia ragionevole che rimanga il doppio senso. Se il mezzo pubblico dovrà passare su corso Vittorio, si potrebbe decidere anche il senso unico. Ma sono tutti elementi di riflessione, su cui non ho ancora un’idea precisa. Idea che comunque voglio condividere con la giunta, con le forze politiche e con il consiglio comunale. Un altro aspetto fondamentale è il destino delle aree di risulta».
Cosa intende dire?
«Io ho sempre pensato che il lavoro che è stato fatto negli ultimi due anni dalla precedente amministrazione non vada buttato, ma reindirizzato e modificato. Noi dobbiamo pensare a una Pescara dei prossimi 30 o 40 anni, anche nella prospettiva della Grande Pescara».
Che idee ha per le riviere?
«Oggi una pedonalizzazione delle riviere sarebbe prematura. Il mio sogno è quello di iniziare a trovare risorse per interrare una parte della riviera nord dall’altezza del museo Colonna fino all’hotel Carlton per creare un unicum, ossia una vasta isola pedonale che vada dalla stazione fino al mare».
Per le ciclabili cosa prevede?
«Le ciclabili sono nelle corde del centrodestra, sono condivisibili. Devono essere realizzate, ma soprattutto manutenute: io ho visto situazioni di grande degrado nelle piste esistenti. Ma devono avere anche una razionalità, quella realizzata in viale Muzii non ha alcun senso e non viene capita. Dovremo intervenire per renderla più sicura, tramite gli specchi. Non si possono disfare cose che sono state realizzate. Poi, c’è la ciclabile di viale Regina Margherita con quei blocchi che tutta la città ha condannato. Va rivista, perché non è possibile che sia stata realizzata a fianco dei pini che la rendono pericolosa con le loro radici».
Cosa cambierà per le Ztl?
«Innanzitutto, alla luce delle ultime disposizioni, dovremo modificare la segnaletica dei varchi attivi. Noi eravamo quelli che avevano chiuso viale Regina Margherita il sabato, però anche qui vanno contemperate le esigenze di tutti. Dovremo soffermarci con le associazioni di categoria per capire quali siano le esigenze dei commercianti, perché il commercio a Pescara sta morendo e noi dobbiamo fare il possibile per rilanciarlo. Le scelte però vanno confrontate con la sostenibilità ambientale. Ora, con la riapertura delle scuole, dobbiamo anche studiare misure per ridurre lo smog e potenzieremo le centraline dell’Arta».
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