Metodo Stamina in Abruzzo, scienziati ancora in attesa dei documenti di Vannoni

Nasuti: “Gli abbiamo dato l’occasione di gridare al mondo ’ecco il mio protocollo, ecco la mia verita’. Ad oggi non lo ha fatto, stiamo ancora aspettando”

PESCARA. «Gli scienziati abruzzesi hanno incontrato e chiesto al professor Vannoni “dicci cosa fai” aprendo le porte a Stamina: stiamo ancora aspettando che ci consegni documenti e protocolli, per farci capire in che modo applica il metodo». Così dichiara il presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale d'Abruzzo, Emilio Nasuti, convinto sostenitore dell'azione di avvicinamento della Regione al metodo Stamina, dopo il rinvio a giudizio per tentata truffa alla Regione Piemonte di Davide Vannoni, uno dei promotori del metodo di cura per malattie neurodegenerative. Il 18 dicembre 2013, in una riunione della commissione regionale Sanità all'Aquila, Vannoni incontrò la comunità scientifica abruzzese guidata dal direttore del dipartimento di Ematologia della Asl di Pescara, Paolo Di Bartolomeo. «Penso che Vannoni, con la sua èquipe - continua Nasuti - abbia un meccanismo di cure e ricerca che può mitigare la sofferenza rispetto a certe malattie rare, e allora quale migliore occasione di gridare al mondo “ecco il mio protocollo, ecco la mia verita”. Ad oggi non lo ha fatto, stiamo ancora aspettando».

Il consigliere Nasuti (Forza Italia) ha sottolineato il costruttivo approccio con questo delicato tema da parte della Regione Abruzzo: «Siamo stati la regione più attenta, non facendo parlare solo la politica o il cuore, bensì mettendo in campo scienziati non con una posizione preconcetta, ma che si sono messi a disposizione per fare una valutazione oggettiva». Al termine della riunione di dicembre il presidente della Commissione regionale Sanità, Nicoletta Verì, sottolineò «l'apertura della commissione, a condizione che si approfondiscano i protocolli e si verifichi se ci sono i presupposti per metterli in atto partendo dalle cure compassionevoli». Vannoni acconsentì all'invio di documenti per porre le basi per il primo tavolo tecnico e le parti si sono lasciate con l'intesa di convocare il primo tavolo tecnico. Una circostanza che non si è mai verificata. A quella riunione non ha partecipato, nonostante fosse presente nelle sede aquilana del Consiglio regionale il padre della piccola Noemi, la bimba a cui il Tribunale dell' Aquila ha autorizzato le cure con il metodo Stamina a Brescia.

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