Missione Possibile in Kenia: funzionano le scuole realizzate 

L’associazione montesilvanese in 16 anni ha realizzato anche biblioteche e dispensari grazie alla beneficenza e ai volontari

MONTESILVANO. Aule scolastiche, biblioteche, dispensari sanitari e materiali didattici, in cambio di sorrisi felici, abbracci riconoscenti e qualche lacrima di commozione. Sono oltre 100 i progetti portati avanti in 16 anni dall’associazione montesilvanese “Missione Possibile”, che ha fatto in particolare del Kenya il suo obiettivo principale in tema di solidarietà. Per andare a verificare il corretto funzionamento dei servizi attivati in questi anni, ma soprattutto per dar vita a nuove realtà dedicate alla scolarizzazione e allo sviluppo culturale e sanitario della nazione, una delegazione di volontari, capitanata dal presidente Pino D’Atri, è volata alla volta del Paese africano e ha trascorso 12 giorni intensi in tre località.
«Sono stati giorni faticosi», racconta D’Atri, «ma anche di festa davanti ai progressi che in questi anni il Kenya ha compiuto. Il giro è stato molto positivo, le strutture funzionano e, a livello generale, in Kenya c’è stata un’elevazione culturale e sanitaria, anche grazie all’impulso del governo locale. Siamo stati a visitare l’asilo di Kangenge che nel 2011 realizzammo grazie alla Bcc di Cappelle sul Tavo, dove abbiamo portato quaderni e penne a 50 bambini. Poi abbiamo inaugurato una biblioteca a Kevote, che ci è stata cofinanziata da 50ePiù, il patronato della Confcommercio, con tanti libri per consentire a chi non va a scuola di usufruire del materiale didattico».
Sempre a Kevote, dove l’associazione può contare sulla collaborazione con padre Kamau, i volontari hanno partecipato alla posa della prima pietra delle nuove aule della scuola già realizzata in passato. «Come ha ironicamente commentato il parroco», evidenzia il presidente «in Kenya i mariti non scioperano mai, quindi i bambini aumentano. In questa zona stiamo realizzando anche un impianto sportivo e una mensa per i bambini. Questa è una zona che offre molto dal punto di vista dell’istruzione, ci sono infatti un college maschile da 1000 studenti e uno femminile da 700 ragazze».
Altra tappa del viaggio è stata poi la zona di Embu dove l’associazione, che qui collabora con le suore dell’ordine delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore, è andata a fare visita ai bambini degli orfanotrofi e dove ha posato la prima pietra per la realizzazione di 8 nuove aule scolastiche, cofinanziate dalla Fondazione Pescarabruzzo, a Caghoca, dove nel 2011 “Missione Possibile” e la città di Pescara inaugurarono un dispensario sanitario. Il viaggio è proseguito poi a Nairobi, dai padri comboniani nella baraccopoli di Korogocho, dove “Missione Possibile” sta per attivare un progetto con l’obiettivo di portare gli adolescenti più meritevoli alle superiori. «In questa zona c’è un esempio che ci dà tanta forza: abbiamo creduto nelle capacità di una ragazza che viveva nella baraccopoli, pagandole gli studi, e oggi è avvocato e aiuta i comboniani e gli altri abitanti dello slum».