Montesilvano, autorizzazioni alle giostre: blitz dai vigili urbani

I carabinieri acquisiscono la documentazione richiesta dalla Procura di Vercelli nell'inchiesta Luna Park che ha scoperchiato un giro di tangenti. Già sequestrati 1.100 impianti in tutta Italia

MONTESILVANO. C ’è anche Montesilvano nel mirino dell’operazione “Luna park” condotta dalla Procura e dai carabinieri del comando provinciale di Vercelli, che ha portato all’arresto del comandante della polizia municipale di Borgo d’Ale (in provincia di Vercelli) accusato di diversi reati fra i quali corruzione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e peculato. Ieri i carabinieri hanno acquisito della documentazione nel comando della polizia locale di Montesilvano, documenti richiesti dai colleghi di Vercelli. L’inchiesta ruota intorno al rilascio delle autorizzazioni necessarie per il funzionamento delle giostre.

Stando agli inquirenti, infatti, il capo della polizia locale di Borgo d’Ale, a fronte di pagamenti di importi variabili tra i 150 e i 300 euro, che avvenivano con ricariche Postepay, avrebbe rilasciato oltre mille codici identificativi per giostre di tutta Italia, senza alcuna verifica sui requisiti in fatto di sicurezza. Un vero e proprio tariffario. In totale sono 36 gli indagati a vario titolo, quasi 1.100 giostre distribuite su 88 province sotto sequestro. E circa 5mila quelle ancora al vaglio degli inquirenti che avrebbero ottenuto l’autorizzazione attraverso quello che è stato definito il “metodo Borgo d’Ale”.

Le carte acquisite riguarderebbero le autorizzazioni rilasciate all'installazione delle giostre. La Procura vuole accertare la presenza di eventuali intermediari arruolati dai giostrai che avrebbero trovato amministratori compiacenti per il rilascio delle certificazioni. Al momento tuttavia non vi sarebbe alcun indagato a Montesilvano.