Montesilvano, la nuova giunta davanti al caso ’Nduccio

Il comico ha dato l’assenso ad entrare ma Sel protesta, l’Udc è perplessa e il sindaco rinvia le nomine: «Ma è solo per scaramanzia»

MONTESILVANO. Alla fine la scaramanzia del futuro assessore Germano D'Aurelio, alias 'Nduccio, ha contagiato anche il sindaco Attilio Di Mattia, che ha deciso di rimandare l’ufficializzazione della nuova giunta, prevista inizialmente per oggi. «Né di Venere né di Marte», commenta con ironia il primo cittadino riprendendo l'antico adagio popolare, «non ci avevo pensato prima, ma 'Nduccio mi ci ha fatto ragionare e vorrei che la nuova giunta avesse il favore degli astri. Devo controllare che giorno era quando ho annunciato la prima».

Sono trascorsi quasi 10 mesi da quel 7 giugno, un giovedì, che appare ormai un lontano ricordo per il primo cittadino pronto a puntare solo su alcuni di quei sette assessori e a scommettere su qualche volto nuovo. Tra questi senz'altro il futuro assessore allo sport Enea D'Alonzo, e quello alla cultura, al turismo e al tempo libero, appunto 'Nduccio che, tuttavia, sembra non trovare conferme alla dichiarazione secondo cui entrerebbe in quota Sel. «Non appoggiamo assolutamente questa candidatura come Sinistra Unita», commentano il segretario cittadino e quello provinciale di Sel, rispettivamente Piero Savini e Roberto Di Lodovico, ai quali si aggiunge il segretario cittadino del Pdci, Carmine Di Vincenzo. «Noi siamo assolutamente fermi sulla nostra posizione che è quella di continuare a sostenere l'ex assessore Vittorio Iovine, come abbiamo più volte ribadito e come continueremo a fare. Contestiamo, infatti, che venga messa una persona, oltre che al di fuori del territorio comunale, soprattutto esterna ai circoli, perché in quel caso non potremmo garantire la nostra azione politica».

Sembra più sereno, invece, il Pd che certamente vedrà tornare al suo posto i suoi assessori. «È stata una riunione positiva», ha commentato il segretario provinciale Antonio Castricone, a margine dell'incontro di maggioranza in programma ieri pomeriggio, «mi pare che ci sia la volontà di tutti di voler ripartire e di riformare subito la giunta che è veramente essenziale per dare risposte alla città. Ci siamo presi qualche ora per poter trovare alcuni punti di equilibro ma c'è un fondamentale punto di partenza cioè che i consiglieri che sostenevano la maggioranza la sostengono ancora». Castricone ha poi espresso il proprio pensiero anche in merito all'ipotesi di un passaggio al Pd del primo cittadino e dei consiglieri dell'Idv: «Dobbiamo prima uscire da questa situazione. Da quel momento inizieremo a discutere con lui e con quanti vorranno partecipare al progetto del Partito democratico. Farlo prima è assolutamente prematuro».

Non la pensa alla stessa maniera il consigliere dell'Udc Pietro Gabriele, ben deciso a portare avanti nel corso della riunione la richiesta di un doppio assessorato – possibilmente di poter portare lui stesso a casa una delega alle politiche sociali – e rimasto deluso davanti alla proposta di una delega ai tributi, sottratta all'assessore uscente (e rientrante) del Pd Enzo Fidanza, da assegnare al collega di partito Emidio Di Felice. «Ho chiaramente detto in riunione che non voglio essere preso in giro e ritrovarmi davanti ad una spartizione delle deleghe tra i vari partiti e poi assistere, la prossima settimana, al passaggio nel Pd del sindaco, di un nuovo assessore (D'Alonzo, ndr) e di qualche consigliere, che provocherebbe un fortissimo squilibro. Il Pd, infatti, si ritroverebbe con il sindaco, 4 assessori (se non 5 volendo aggiungere anche D'Aurelio, ndr) e diversi consiglieri e noi con un solo assessore. In quel caso sarei pronto a fare le mie dovute valutazioni». Ha deciso, invece, di congelare per il momento la propria delega il gruppo Montesilvano Bene Comune in attesa di avere una rosa di nomi da proporre al sindaco. Presente, infine, all'incontro anche Giuliano Lenaz, presidente di Essere Montesilvano, interessato come gli altri ad ottenere per il suo gruppo una poltrona che però, quasi sicuramente, non arriverà.

Antonella Luccitti

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