Le nasse sequestrate dalla guardia costiera

Montesilvano: maxi sequestro di nasse abusive in mare, denunciati i pescatori

Controlli della guardia costiera al largo del litorale nord. Le segnalazioni risultate non conformi alla normativa. Le raccomandazioni sul corretto utilizzo delle attrezzature

MONTESILVANO. Un centinaio di nasse per la pesca sono state sequestrate in mare dalla guardia costiera. Si tratta di segnalazioni poste dai pescatori che non sono state ritenute adeguate alla normativa. In particolare, si tratta di 110 nasse lasciate in mare aperto da pescatori sportivi che come tali si devono adeguare a specifiche direttive sia sulla sicurezza in mare sia a tutela dell'ambiente e delle fauna ittica.

Il personale dell’unità navale CP 561 ed il battello GC. 292s della guardia costiera hanno effettuato i controlli al largo del litorale Nord di Montesilvano e hanno intercettato numerosi segnali da pesca sportiva. Di essi, 110 non sono risultati conformi e i titolari sono stati denunciati. La guardia costiera ricorda che tutte le attrezzature che vengono lasciate in mare dai pescatori, devono essere segnalate sia per evitare di diventare un intralcio ai pescherecci che transitano nelle vicinanze e sia per essere esattamente identificati e riconducibili ai pescatori autorizzati. Infatti le targhette, chiaramente marcate ed identificabili devono essere fatte di materiale non deteriorabile ed inalterabile e saldamente fissate all’attrezzo.

Tra l'altro oggi 15 aprile è ripresa l'attività delle imbarcazioni vongolare. Considerato però anche il tradizionale inizio dell’attività della piccola pesca ed in particolare quella esercitata con gli attrezzi da posta, il Consorzio delle vongolare volontariamente ha deciso di pescare oltre 0.65 miglia nautiche dalla costa, così da non intralciare la pesca delle seppie che è iniziata il 15 marzo ma che in questo periodo di “primi caldi” ha il massimo dell’intensità. La normativa prevede al massimo 300 nasse per imbarcazione, ad una distanza oltre 300 metri dalla costa.

Un’attenzione particolare va anche alle reti da posta, che sono quelle destinate a recingere o a sbarrare spazi acquei allo scopo di ammagliare pesci, crostacei e molluschi che vi incappano. Esse si dividono in reti fisse e derivanti (ferrettara). Le prime sono ancorate al fondo del mare. Le seconde sono lasciate all’azione dei venti e delle correnti. “Si rammenta che la normativa vigente in materia di pesca sportiva prevede la possibilità di installare non più di due attrezzi per barca – riferisce il Direttore Marittimo CV Donato De Carolis - oltre al fatto che gli stessi devono necessariamente riportare i previsti segnalamenti contraddisti dalla sigla PS (pesca sportiva). Si raccomanda anche ai pescatori professionali il corretto rispetto delle norme, poiché i controlli continueranno”.