DEGRADO A DUE PASSI DAL MARE

Montesilvano, vivere in mezzo agli sterpi tra ratti e muri di sporcizia 

È questa la condizione più volte segnalata nel retropineta dai residenti a Asl e Comune, ma mai nessuno è intervenuto. Adesso il caso viene rilanciato

MONTESILVANO. Topi, scarafaggi, sterpaglie alte più di un metro e una quantità enorme di cassette per la frutta accatastate in siti privati oltre che in un parcheggio pubblico. È lo scenario che si trovano di fronte i residenti di Santa Filomena, nello specifico che coloro che vivono in via Tavo, via Dora Baltea, via Dora Riparia, via Imera, in prossimità della strada Parco.
I cittadini, esasperati, hanno più volte denunciato, sia alla Asl che al Comune, la condizione di sporcizia e abbandono in cui si trova il quartiere. Ma, fino a oggi, nessuno li ha ascoltati. A raccogliere il grido d’allarme, è stavolta Corrado Di Sante, di Rifondazione. «Dall’amministrazione Maragno il solito muro di gomma, condito da tanti “non so”, “vedremo”, “richiami”: l’incertezza e l’arte di arrangiarsi sono l’unico programma di questa giunta comunale», dice Di Sante. I problemi dei residenti partono dalla grande presenza di topi e scarafaggi, che hanno trovato nel retropineta un habitat naturale.
«Per la derattizzazione in zona mare bisognerà attendere il 31 luglio», ricorda Di Sante. «In questo quartiere, ci sono tante aree di cui è un’impresa scoprire, nella confusione urbanistica montesilvanese, se siano private o comunali. E comunque, le sterpaglie crescono e ormai superano il metro di altezza ma nessuno se ne preoccupa». A tutto questo, si aggiunge il fatto che un terreno privato è stato adibito a deposito e stoccaggio di cassette in plastica e legno per l’ortofrutta, proprio allo sbocco di Via Tavo. «Le cassette sono accumulate all'esterno, intorno e all'ingresso di una tensostruttura, su tutto il perimetro del terreno», spiega Di Sante- «Insomma, dei veri e propri muri. Le cassette strabordano anche nel vicino parcheggio pubblico, rendendo difficoltoso anche il semplice passaggio pedonale. Anche qui la situazione è stata più volte segnalata e descritta come oltremodo problematica, ma inutilmente. Naturalmente, questo stato di cose rende la zona ostaggio dei ratti, che la stanno colonizzando». A preoccupare i residenti è anche il rischio di possibili incendi dovuti all’accumulo di un ingente quantitativo di materiale infiammabile. A tal riguardo, il rappresentante di Rifondazione ricorda come l'area veda una forte concentrazione di palazzine e caseggiati abitati , oltre a un supermercato, che insistono su stradine di accesso strette e tortuose. Il che rende tutto più pericoloso.
«Poco tempo fa, nelle vicinanze, in Via Dora Baltea, è andato a fuoco un capannone (i cittadini avevano più volte segnalato il degrado), che poi è stato abbattuto in tempi record per far posto a nuova edificazione, di cui non si sentiva davvero il bisogno», prosegue. «Purtroppo conosciamo la politica montesilvanese: prima si fa crescere il degrado e poi arriva puntuale il cemento con buona pace della vivibilità. E anche i lavori programmati si interrompono a metà come su Via Imera: metà strada ha il nuovo marciapiede l’altra aspetta».
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