Mordono i carabinieri, arrestati 2 trans 

Colombiani prima si picchiano in casa armati di vaso e bottiglia, poi aggrediscono quattro militari. Sono finiti in carcere

PESCARA. Si sono picchiati a lungo, in casa, lanciandosi contro di tutto. E all’arrivo dei carabinieri hanno aggredito anche loro, fino a quando i militari dell’Arma sono riusciti a bloccarli e a riportare la calma in casa, in via Lago di Bomba. Protagonisti della violentissima zuffa due transessuali di origine colombiana di 28 e 23 anni che ieri mattina, attorno alle 9, hanno discusso animatamente. In casa c’era anche un terzo transessuale che ha assistito alla scena e si è rivolto alle forze dell’ordine per farle intervenire, forse temendo che la cosa potesse degenerare.
Quando gli uomini dell’Arma della compagnia di Montesilvano hanno raggiunto l’abitazione hanno scoperto che la lite era ancora in corso. E i carabinieri hanno faticato a separare i due transessuali. In un primo momento si è pensato che fossero armati di coltello, visto che avevano delle ferite e hanno perso molto sangue. Con il passare delle ore, però, il quadro si è fatto più chiaro. Ed è emerso che uno dei due si è scagliato contro l’altro spaccandogli un vaso in testa e l’altro ha risposto usando una bottiglia. Come se non bastasse, hanno afferrato tutti gli oggetti che avevano a portata di mano per colpirsi a vicenda. E non avevano intenzione di smetterla.
I primi quattro carabinieri intervenuti sono stati raggiunti dalle botte che i due si sferravano sotto i loro occhi. E due di questi militari sono stati morsi (uno al dito e l’altro all’avambraccio). Ecco perché, una volta placati gli animi, hanno raggiunto tutti il pronto soccorso, a Pescara, trasportati dal 118, per essere medicati. Uno dei due colombiani appariva in condizioni più gravi dell’altro ma nel corso della giornata, dopo essere stati medicati (con la sutura delle ferite) hanno lasciato l’ospedale e sono stati trasferiti in carcere (come disposto dal sostituto procuratore Salvatore Campochiaro) perché i carabinieri li hanno arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. I militari feriti ne avranno per pochi giorni, al massimo 10, e hanno ricevuto la visita in ospedale del comandante provinciale, il colonnello Marco Riscaldati.
Resta misterioso il motivo che ha spinto i due a darsela di santa ragione. Non si esclude che sia accaduto tutto per questioni economiche, forse legate all’attività di questi colombiani, che hanno passato la notte tra venerdì e sabato nell’appartamento dove si è scatenata la zuffa. Considerate le condizioni in cui sono stati trovati, non è escluso che abbiano agito sotto l’effetto di qualche sostanza. Dagli accertamenti effettuati subito dopo la discussione è emerso che non è la prima volta che uno dei colombiani si trova coinvolto in un episodio del genere, avendo già vissuto un’esperienza dello stesso tipo in via Torrente Piomba.