Muore investito da un’auto sulle strisce 

Donato Di Clemente, 82 anni, era un ex imprenditore edile. La conducente della Mercedes, 33 anni, in ospedale sotto shock

MONTESILVANO. Un volo sull'asfalto e la morte in ospedale poco dopo essere stato investito sulla Vestina, all'altezza di via Barbato, dove risiedeva. Donato Di Clemente, 82 anni, imprenditore edile in pensione di Montesilvano, ha perso la vita mentre stava attraversando la strada, ieri. Erano le 15,40.
Camminava dal marciapiede sul lato sud della strada verso il lato nord della Vestina, quando è stato centrato da una Mercedes classe A proveniente dal mare, che andava in direzione di Cappelle sul Tavo. L'uomo è stato soccorso dal personale del 118 (a bordo di due ambulanze, di cui una medicalizzata) presumibilmente allertato dai passanti. Sul posto per i rilievi sono intervenuti gli agenti della polizia locale, al comando di Nicolino Casale, che transitavano in zona in quel momento durante un normale pattugliamento. Cause e dinamica dell'incidente sono in corso di accertamento.
Per gli agenti, che hanno ascoltato alcuni testimoni, è probabile che l'uomo si trovasse sulle strisce pedonali, mentre attraversava la strada. Alla guida dell'auto di grossa cilindrata (successivamente posta sotto sequestro dai vigili), c'era una donna di 33 anni di Montesilvano che è stata portata in ospedale dall'ambulanza, in stato di shock.
Di Clemente, fisico asciutto e capelli brizzolati, riferiscono alcuni conoscenti della zona, era appena uscito di casa, in via Barbato, poco distante dal luogo dell'incidente, dove risiedeva con la moglie Gemma (la coppia ha due figlie) e si stava recando con ogni probabilità al bar Giotto, sulla Vestina, dove ogni giorno andava ad acquistare le bombe alla crema per la famiglia. Ha avuto solo il tempo di percorrere poche decine di metri, poi è stato sbalzato dalla vettura e il suo corpo è ricaduto sull'asfalto, alcuni metri più avanti, di fronte al bar che si trova al civico 422. A terra i segni dell’accaduto: le tracce di sangue lasciate su via Vestina sono state coperte dai soccorritori con un telo bianco. Trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Pescara, il pensionato è morto circa un'ora dopo, per le gravi lesioni riportate.
Jessica Controguerra, titolare del caffè Giotto, ricorda di aver sentito «un botto» e poi di aver «visto» l’anziano «roteare in aria». Di Clemente «era dolce e tenero», dice la barista che fatica a trattenere le lacrime. In via Vestina ci sono anche un amico del pensionato, che non ha assistito all'incidente ma riferisce di aver udito «una botta forte». E un uomo seduto al bar ci tiene a dire che «Donato era una persona squisita, molto precisa e meticolosa, un lavoratore instancabile».
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