Nei prossimi tre anni nuovi corsi per 1.900 allievi 

Il generale Toschi assicura che la scuola dell’Aquila sarà ancor più strategica Gli allievi marescialli prendono 900 euro al mese, 1.600 dopo la prima nomina

L’AQUILA. «Nei prossimi tre anni nella scuola della Finanza dell’Aquila ci saranno tre corsi di seicento giovani per un totale di circa 1900 allievi marescialli. E, in più, continueranno a esserci i corsi dei soprintendenti, ovvero i concorsi interni. Qui la popolazione di frequentatori arriverà a essere di circa 2.500 persone tra permanenti e di passaggio. Escludo qualsiasi voce di accorpamento con altre scuole».
Lo ha detto ieri Giorgio Toschi, comandante generale della Guardia di Finanza, a margine delle celebrazioni dei 243 anni dalla Fondazione del Corpo che si è tenuta all’Aquila nella scuola allievi marescialli di Coppito.
Non c’è dubbio che entrare in Finanza sia diventato un obiettivo ambìto per i giovani a fronte delle opportunità di carriera che ci possono essere. Per divenire finanziere è necessario superare un concorso pubblico. La retribuzione non è male per un giovane. Gli allievi marescialli, che vivono in caserma, hanno uno stipendio di 900 euro per i primi due anni. Lo stipendio netto di prima nomina supera i 1.550 euro mensili che aumenteranno con gli anni di servizio, promozioni e quant’altro. Il concorso per marescialli ha sempre avuto numeri importanti e si attesta sulle 20mila domande. Altre volte sono state anche di più.
Quella di ieri, per il sindaco Massimo Cialente, è stata l’ultima cerimonia importante dopo quasi dieci anni di mandato. «Chiudo i dieci anni con una cerimonia meravigliosa», ha detto il sindaco. «Qui abbiamo vissuto dopo il sisma dei momenti drammatici. Il generale Toschi, come tutta la Finanza, è un grande amico della città, per cui ci è stata regalato una giornata memorabile. Ho avuto l’occasione di incontrare il presidente Mattarella ed esponenti del nostro governo. Da tutti è stato espresso apprezzamento per il nostro lavoro, alludendo a tutti gli aquilani, per quello che hanno fatto. Il presidente Mattarella, arrivando, ha notato le gru che sono un segno di ripresa. Gli aquilani stanno ancora tutti qui: domenica prossima c’è il ballottaggio e sono ben 60mila le persone che hanno diritto al voto, segno che nessuno è andato via».
Il generale Flavio Aniello, comandante regionale della Finanza, ha tenuto a precisare come la decisione di tenere la cerimonia all’Aquila è simbolo della vicinanza delle Fiamme Gialle a un territorio devastato da due terremoti in pochi anni e dalla tragedia di Rigopiano. «La scelta di celebrare questa cerimonia all’Aquila presso la nostra scuola assume forte significato», aveva detto poco prima il comandante Toschi. «Qui si formano le colonne portanti della nostra struttura, ma ci consente anche di esprimere ancora una volta la commossa solidarietà del Corpo alle popolazioni del Centro Italia colpite dagli eventi sismici. La scuola, fin dalle prime ore, spalancò le porte accogliendo uffici pubblici e famiglie e divenendo centro nevralgico».
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