pescara, d’annunzio festival

Oggi all’Aurum il kolossal Cabiria Sylos Labini interpreta il Vate

PESCARA. Cabiria, il kolossal del cinema muto d’inizio secolo, con le sue imponenti scenografie e i costumi che riportano gli spettatori indietro al terzo secolo avanti Cristo, sarà proiettato...

PESCARA. Cabiria, il kolossal del cinema muto d’inizio secolo, con le sue imponenti scenografie e i costumi che riportano gli spettatori indietro al terzo secolo avanti Cristo, sarà proiettato stasera nel suggestivo piazzale Michelucci dell'Aurum di Pescara nell’ambito del programma di appuntamenti del D’Annunzio Festival. Non una semplice proiezione sotto le stelle, ma un vero spettacolo dal vivo che allieterà il pubblico a partire dalle 21: nei panni di Gabriele D’Annunzio, che scrisse le scenografie dell’opera diretta da Giovanni Pastrone e considerata il più famoso film italiano del cinema muto, ci sarà Edoardo Sylos Labini che offrirà una personale lettura-interpretazione delle didascalie. Con l'innovativo stile del Disco Teatro, straordinario format che fonde sonorità classiche e brani contemporanei e con sottofondo musicale a cura del dj Antonello Aprea sulle melodie dei Pink Floyd, di Wagner, dei Doors e di Chopin, si prospetta un incontro unico tra passato e presente.

Il progetto, che ha debuttato ad aprile in anteprima nazionale al BA Film Festival di Busto Arsizio ed è stato rappresentato l’8 giugno scorso al Vittoriale degli Italiani, è stato realizzato in collaborazione con il Museo del cinema di Torino, che ha gentilmente concesso la pellicola originale del film.Fu proprio d'Annunzio, a fronte di un grande compenso economico, a ideare il nome della protagonista Cabiria, rapita e venduta come schiava a Cartagine, che, in procinto di essere sacrificata al dio Moloch, venne salvata da un patrizio romano e dal suo schiavo Maciste. Cabiria letteralmente significa “nata dal fuoco”.

Il programma degli appuntamenti del D’Annunzio Festival continua domani alle 18 con “La Poesia che ritorna, per salvare il mondo”, recital interpretato dai detenuti della casa di reclusione di Sulmona del progetto di formazione e integrazione con il territorio di Vilma Maria De Sanctis. L’opera è dedicata alla bellezza e propone l'aspetto più intimista del Vate, quello dell'uomo che guarda le cose del mondo. Alle 21, invece, “Settimo Senso”, terza edizione del festival del cinema dell'Aurum, ideato e diretto da Arianna Di Tomasso. Alla proiezione e premiazione dei corti cinematografici d'autore e degli esordienti vincitori del concorso, si affiancano interventi artistici e musicali e la mostra fotografica espositiva FrameByFrame dedicata al cinema, a cura di Luca Di Francescantonio.