IL VIDEO

Ombrina, "Com'è profondo il mare" diventa inno per dire "no"

Trentacinque artisti abruzzesi reinterpretano in videoclip brano di Dalla

PESCARA. Il brano 'Com'è profondo il mare" di Lucio Dalla, rivisitato da 35 artisti abruzzesi, diventa l'inno della contrarietà alla piattaforma petrolifera "Ombrina Mare" e, più in generale, alla deriva petrolifera, alla vigilia della manifestazione organizzata per il 23 maggio a Lanciano (Chieti), con la speranza che le note del cantautore bolognese, con il suo impegno contro la petrolizzazione dell' Adriatico, possano «contribuire a bussare alla porta delle orecchie di chi non vuol sentire».

Il videoclip, lungo poco più di otto minuti - il filmato è stato presentato stamani in conferenza stampa dal coordinamento No Ombrina - si apre con un artista che arriva con i suoi acquerelli davanti ad un trabocco, sulla spiaggia, e che inizia a dipingere il mare. Poi i cantanti che interpretano il brano, mentre l'artista continua a dipingere, e alla fine l'opera che, una volta conclusa, viene 'macchiatà da un nero intenso, a simboleggiare il petrolio; il tutto accompagnato dal coro conclusivo, una sorta di urlo finale, «così stanno uccidendo il mare».

La registrazione della canzone è stata realizzata grazie alla disponibilità di Stefano Di Matteo e Nicola Di Camillo che, insieme al videomaker Enzo Francesco Testa hanno lavorato per giorni con i tantissimi cantanti che hanno partecipato al progetto. Le dieci strofe che compongono la canzone sono state affidate ad altrettante coppie di cantanti che l'hanno trasformata in una vera e propria «orazione collettiva - dicono al coordinamento - con una diversità di contributi stilistici che, pur allontanandosi dall'inimitabile interpretazione di Lucio Dalla, l'hanno resa un un mosaico di tessere cangianti». Il video sarà lanciato sui social e in tv.

 «Ricordare l' impegno di Dalla e rinnovarlo in questo momento cruciale per la storia della nostra comunità - spiegano i rappresentanti di No Ombrina - è il frutto della profonda convinzione che la bellezza possa salvarci dall'orrore. Abbiamo voluto eleggerla ad inno della contrarietà alla piattaforma Ombrina mare, parte per il tutto di un progetto ben più ampio che vorrebbe l'Abruzzo irreversibilmente declassato da 'Regione verde d'Europà a distretto minerario».