Omicidio di Pescara, parroco in lacrime mentre recita l'omelia per il piccolo Maxim / Foto

Dolore e commozione da parte di don Giovanni Masciulli, il parroco del Sacro Cuore. Aveva battezzato il bimbo soffocato dal padre una volta arrivato in Italia

Lacrime di dolore e di commozione di don Giovanni Masciulli, il parroco del Sacro Cuore durante l'omelia dei funerali del piccolo Maxim, il bimbo di 5 anni soffocato dal padre durante la notte. Don Giovanni aveva battezzato Maxim (nella foto), figlio adottivo di Massimo Maravalle, una volta arrivato in Italia. Il piccolo era di origine russa. Palloncini all'uscita del piccolo feretro dalla chiesa. Applausi da parte delle tantissime persone intervenute.

«Preghiamo per Maxim, vittima di una situazione misteriosa», ha detto il parrocco durante l'omelia a cui hanno partecipato almeno seicento persone tra cui tanti avvocati e colleghi di Patrizia Silvestri, la mamma di Maxim distrutta dal dolore. Un manifesto colorato con la scritta «Sempre con noi, piccolo Maxim» è stato posato sull'altare accanto alla piccola bara dagli amichetti di Maxim, i bambini che hanno partecipato al funerale con la maglietta "Aternum", il nome della scuola di ginnastica artistica frequentata dal bambino russo. «Vogliamo incoraggiare i vivi a camminare», ha detto alla fine don Giovanni  che ha invitato al lungo applauso per Maxim.

FUNERALI-E_WEBL'INCHIESTA RUSSA. Intanto, le autorità giudiziarie della regione russa di Amur, nell’Estremo Oriente della Federazione Russa, hanno aperto un procedimento penale per negligenza sulla gestione della documentazione per l’adozione del bambino ucciso nei giorni scorsi a Pescara dal padre in un raptus. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa russa Itar-Tass il portavoce della Commissione investigativa russa, Vladimir Markin, secondo il quale “la decisione di aprire il procedimento è stata presa dopo un’indagine procedurale dalla quale sono emerse informazioni su una possibile negligenza che i funzionari statali della regione di Amur avrebbero commesso nell’elaborazione dei documenti per l’adozione del bambino nel 2012″. L’Itar-Tass ricorda che ai parenti di Maxim, 5 anni, e ad altri cittadini russi, venne negata l’adozione del bambino ed è anche su questo che si concentrerà l’inchiesta, così come sul dovere dei responsabili di “controllare le condizioni di vita e dell’educazione del bambino nella famiglia adottiva”. Il bambino è stato ucciso nel sonno il 18 luglio scorso dal padre adottivo, Massimo Maravalle, che soffriva da tempo di disturbi psichici. Una circostanza su cui nessuna autorità sanitaria, comunale e giudiziaria minorile era stata informata. La decisione delle autorità russe della regione di Amur di aprire un’indagine sull’adozione del piccolo Maxim arriva alla vigilia dell’interrogatorio di Maravalle che sarà ascoltato dagli inquirenti italiani lunedì nel carcere di Pescara, dove è recluso dal 18 luglio, nell’udienza di convalida dell’arresto. Massimo Maravalle, il tecnico informatico di 47 anni reo confesso dell'omicidio del povero Maxim

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