Ortona, il padre di Letizia: «Mia figlia aveva paura di lui ed era andata dai carabinieri»

Duplice femminicidio: Dino Primiterra smentisce ogni voce su una relazione tra la figlia e Laura Pezzella, le due vittime della furia omicida di Francesco Marfisi

ORTONA. Il papà di Letizia Primiterra ne è sicuro: secondo lui, sua figlia e Laura Pezzella non avevano un rapporto che andasse oltre l'amicizia. Va contro l'idea di una presunta relazione tra le due, convinzione che invece aveva il marito della 47enne, Francesco Marfisi, e che probabilmente è uno dei principali motivi scatenanti la sua furia omicida.

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Ed è lo stesso Dino Primiterra ad evidenziare il fatto che Letizia avesse segnalato la pericolosità dell’assassino alle forze dell'ordine. Si sarebbe recata nella caserma dei carabinieri di Ortona proprio insieme all'amica Laura. Qualche giorno prima di giovedì la donna aveva presentato una querela verso il marito per minacce, un atto che ha ulteriormente incrinato il rapporto tra la moglie e Marfisi, divenuto ormai ai minimi termini. La donna d'altronde si era già allontanata da casa andando a vivere nell'appartamento della sua amica Chiara, nella palazzina del quartiere San Giuseppe dove giovedì è stata uccisa. È confermato anche il fatto che si fosse rivolta al centro antiviolenza Non sei Sola di Ortona, «da circa un mese», dicono dallo stesso centro. C'era dunque tensione tra Primiterra e il suo marito cinquantenne. Ma questo stato di tensione avrebbe dovuto far temere un simile epilogo? C'erano gli indizi per ipotizzare questo duplice efferato delitto?

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Nella conferenza stampa che ha tenuto ieri mattina Donn.è, l'altro centro antiviolenza ortonese, il direttivo ha evidenziato come in quei casi vada fatto il Sara, «test che serve alla valutazione del rischio», ha spiegato, «ma non sappiamo se è stato fatto». Intanto però emerge un ulteriore particolare. Primiterra e Pezzella si incontravano quotidianamente, anche più volte al giorno, in un locale di via della Libertà, il “Caffè G141”. Erano clienti fisse, lo confermano anche i baristi che lavorano lì. «Venivano tutti i giorni Laura, Letizia, sua figlia Manuela e Chiara». Quest'ultima è la ragazza che aveva offerto ospitalità a Letizia nel proprio appartamento di via Zara. «Stavano qualche minuto e poi andavano via», dicono dal locale che non dista molto dal quartiere San Giuseppe. È qui che le due vittime si confidavano i propri problemi e magari progettavano di andare a vivere insieme? «Davanti a noi non hanno mai parlato di questioni personali», dicono dal bar, dove però, seppur raramente, si recava anche l'omicida delle due donne, Francesco Marfisi. L'assassino ha incontrato Letizia e Laura, insieme a Manuela e Chiara, durante un suo passaggio al locale? È probabile che ciò sia potuto avvenire, anche se dal G141 non abbiamo avuto conferme di questo genere. Ma se così fosse, per un uomo convinto della nascita di una relazione sentimentale tra Primiterra e Pezzella, che secondo lui avrebbe portato le due ad andare a vivere insieme, quegli incontri al bar forse ai suoi occhi risultavano qualcosa di inaccettabile. Rimane però la versione del signor Primiterra, il papà della compianta Letizia, che di storia d'amore tra le due non vuol sentir parlare.