Pedaggi, i sindaci a Roma Ma il ministro non li riceve 

La delusione e la rabbia dei primi cittadini pronti a una clamorosa protesta Il Mit ribatte: «Toninelli non era in sede. Sbloccati i primi decreti per A24 e A25»

AVEZZANO. Neppure l'inno nazionale cantato dai sindaci d’Abruzzo e Lazio, in fascia tricolore sotto le finestre del Mit, per ricordare al ministro Danilo Toninelli che sotto c'erano decine di rappresentanti istituzionali in attesa d'udienza per il caro pedaggio sull'A24 e A25, ha fatto breccia nel palazzo. La delegazione non è stata ricevuta.
«Prima ci hanno detto che era in sede», attacca il sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, «poi che non c'era. Qui non stiamo giocando. Il ministro avrebbe potuto riceverci: avevamo chiesto l'incontro da una settimana. Se non cambia nulla, alla fine dell'anno, scatterà una botta letale sulla sofferente economia abruzzese». Una versione smentita dal ministero dei Trasporti: «Incontro non in agenda», si legge in una nota del Mit, Toninelli «era impegnato in altra riunione fuori dal Ministero».
Dopo tre ore d’attesa, sindaci, amministratori, sindacalisti, associazioni di categoria e autotrasportatori - era presente l'onorevole Stefania Pezzopane - hanno sgomberato il campo. Pronti, però, a ripartire all’attacco per fermare i maxi aumenti. La nuova stagione di lotta sarà programmata domani a Carsoli, dove gli amministratori insieme alle associazioni autotrasportatori (Confartigianato Abruzzo, Cna Fita Abruzzo, Assotir Lazio, Abruzzo e Nazionale) Confcommercio, Cgil, Cisl e Uil Abruzzo e Lazio si incontreranno alle 18 per stabilire le modalità della protesta che dovrebbe scattare il 14 dicembre ai caselli.
Rinaldo Seca non nasconde il rammarico per le porte chiuse. «Speravamo di essere ascoltati dal ministro», dichiara il sindaco di Castelli, «che sapeva del nostro arrivo. Poteva riceverci, in fondo vogliamo concertare su una questione vitale per i nostri territori. Il timore è che, senza azioni concrete, a fine anno scatterà lo scongelamento dell'aumento del 2018 e quello aggiuntivo del 2019. Il ministro aveva assicurato la revisione del Def per calmierare le tariffe e mettere risorse nella finanziaria: finora, però, per quello che si sa, non c'è nessuna risorsa».
Il mancato incontro non è andato proprio giù ad Alfonsino Scamolla, consigliere della provincia dell’Aquila e presidente del consiglio comunale di Pescina. «Se questo è il governo del cambiamento, meglio tornare alla prima Repubblica. Il ministro non ci ha dato le carte», sottolinea Scamolla, «non ci ha coinvolto nel tavolo istituzionale, non ha messo un euro nella legge di bilancio. Se non rivede il Def, a inizio anno il regalo del governo del cambiamento sarà letale per l'Abruzzo. I fondi per congelare gli aumenti del 2018 per gli ultimi tre mesi sono del concessionario Strada dei Parchi. Nel decreto Genova il ministro ha messo i 192 milioni per la messa in sicurezza, però dovrebbe ricordarsi di firmare i decreti attuativi». E Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti giudica grave l'atteggiamento di Toninelli: «Non ricevere i sindaci», dice, «denota mancanza di rispetto istituzionale. Non aprire un discorso serio sui pedaggi autostradali è un segnale di superficialità nei confronti di tutto l'Abruzzo, dove i pedaggi autostradali sono altissimi e non più sopportabili». Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Sante Marie e assessore regionale, Lorenzo Berardinetti. «Nonostante la richiesta di civile confronto per far valere le richieste degli abruzzesi», accusa, «il ministro pentastellato non ci ha ricevuti, adducendo la scusante di essere fuori dal palazzo. Sul posto solo un cordone di sicurezza in tenuta antisommossa. È inaccettabile. La nostra era una protesta civile e assolutamente mirata a far valere delle giuste ragioni, che poi sono quelle di tutti i cittadini della regione. Non ci scoraggeremo. Siamo uniti e ben determinati a portare sul tavolo nazionale una situazione che nuoce gravemente all’intera regione». L'Abruzzo, quindi, non molla. Il ministro, però, non ci sta: «Per i lavori di messa in sicurezza sui viadotti della A24 e della A25», ribatte il Mit, «sono già stati firmati 3 progetti, il decreto che sbloccherà i primi 50 milioni di euro è alla firma del ministro dell’Economia. Per i restanti 10 progetti l’istruttoria è in fase conclusiva». Sul fronte delle tariffe, invece, il ministro rivendica la «sterilizzazione degli aumenti disposti da Strada dei Parchi» per gli ultimi 3 mesi dell'anno e rammenta che «è in fase di rinegoziazione il Piano economico finanziario con il concessionario, al fine di scongiurare gli aumenti dei pedaggi, tanto che la questione sarà portata all’attenzione dell’Europa».