Penne, blitz dei Nas in ospedale: Pronto soccorso reparto a rischio

L’ispezione dei militari mette in luce vecchie e nuove criticità strutturali del San Massimo Il direttore sanitario Di Luzio: aspettiamo interventi regionali di riqualificazione per 12,5 milioni

PENNE. Lo scorso 27 dicembre i carabinieri del Nas di Pescara, coordinati dal maggiore Domenico Candelli, hanno eseguito un minuzioso controllo all'ospedale San Massimo di Penne. L'ispezione, che si è concentrata sul rispetto delle norme igienico sanitarie e strutturali dell'edificio, ha riguardato principalmente l'area chirurgica i locali del Pronto soccorso. E, a quanto sembra, è proprio sul reparto di emergenza che sono state riscontrate le maggiori criticità. La contestazione più rilevante i riguarderebbe il rimessaggio delle ambulanze, che non avrebbe copertura idonea e la segnaletica orizzontale necessaria.

A spiegarlo è lo stesso direttore sanitario del San Massimo, Rossano Di Luzio. In alcune stanze del padiglione nord sono state rilevate anche pareti con evidenti chiazze di umidità. «L'ufficio tecnico sanitario aveva già segnalato da tempo queste problematiche», dice Di Luzio, «ma intervenire adesso sarebbe solo uno spreco di denaro. La speranza è che, con l’anno nuovo, possa finalmente partire la ristrutturazione da 12,5 milioni di euro programmata dalla Regione. Quanto poi alla postazione ambulanze è evidente che sarebbe meglio trovare una soluzione migliore, congeniale sia per gli utenti sia per il personale medico infermieristico», prosegue il direttore sanitario. Per il segretario regionale Fials, Gabriele Pasqualone, «la soluzione migliore per il Pronto soccorso sarebbe quella di trasferire di il reparto nella parte superiore del padiglione nord, dove era allocato molti anni fa. In questo modo, le ambulanze avrebbero un ampio parcheggio è uno spazio adeguato per fare le manovre in sicurezza. L'idea è stata già messa nero su bianco e presentata alla direzione sanitaria», rimarca Pasqualone. E che il San Massimo patisse deficienze strutturali e di manutenzione è cosa nota ai più. Basti pensare che da circa due anni la nuova Tac è ferma in magazzino perché, per installare l’apparecchiatura, è necessario un intervento di adeguamento antisismico nel locale che dovrebbe ospitarla. L'intervento programmato dalla Regione per ristrutturare il San Massimo dovrebbe partire nel 2017.

Consisterà in un ampliamento del Pronto soccorso, della Terapia intensiva e della Cardiologia di intervento, nella realizzazione di strutture nuove per l'alloggiamento Uta, in robusti interventi per la messa a norma antisismica e della normativa antincendio, oltre che nella dotazione di gas medicali nei reparti di degenza. Ad segnalare carenze e inefficienze strutturali è soprattutto il vecchio padiglione del San Massimo, quello che poggia sull'antica chiesa di Santa Chiara. Da anni, poi, raramente sono stati effettuati interventi di manutenzione straordinari in modo da evitare il verificarsi di continue infiltrazioni, muffe e lacerazioni nelle vecchie mura dell’ospedale.

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