Perdite d’acqua nella sede del 118

Protestano gli operatori che sollecitano il trasferimento in luoghi più idonei

MONTESILVANO. Infiltrazioni d’acqua, bagni senza finestre, nessuna uscita di sicurezza, parcheggi inadeguati. Sono solo alcuni dei disagi segnalati da alcuni operatori del 118 cittadino, che mettono in evidenza la necessità si trasferire i servizi in una nuova sede. La postazione è attualmente in piazza Beni, sotto la stazione ferroviaria. Una posizione strategica, che però non compensa le difficoltà nello svolgimento del servizio.

«Dallo scorso venerdì abbiamo avuto problemi con acqua che fuoriusciva dal battiscopa», raccontano alcuni operatori. «Abbiamo dovuto mettere lenzuola a terra per tamponare, anche nella stanza dove teniamo i farmaci. Sono venuti dei tecnici dopo qualche giorno, ma non conosciamo ancora la tempistica dei lavori». L’acqua a terra non è ilsolo problema segnalato. «Ci sono perdite di acqua ben visibili sulle pareti, le prese elettriche non sono sicure e i bagni non hanno finestre. Quella d’ingresso è l’unica porta di accesso, non ce ne sono altre da utilizzare in caso di emergenza. Non abbiamo una tettoia di protezione per l’ambulanza. Questa sede non è adatta».

Una nuova sede per la postazione del 118 cittadino era stata chiesta in una mozione da Lorenzo Silli, ex consigliere comunale presidente della commissione sanità. Sono stati 2.024 gli interventi effettuati sul territorio nel 2011, di cui 293 codici rossi: numeri che, per Silli, rendevano necessaria l’individuazione di «una sede idonea per lo svolgimento del servizio di emergenza e trasporto infermi». Un discorso che l’amministrazione sta portando avanti, come hanno assicurato l’assessore ai Lavori Pubblici Feliciano D’Ignazio e il consigliere Francesco Di Pasquale. «L’amministrazione si è impegnata a dislocare la sede del 118 in una sala adeguata del nuovo distretto sanitario», dice D’Ignazio. Volontà rimarcata dal consigliere Di Pasquale: «Il distretto verrà inaugurato entro giugno 2013. C’è l’intenzione di trasferire il 118 al piano terra, in spazi idonei». Rosa Anna Buonomo

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