Pescara, 18 passi indietro

Nella classifica di Legambiente è sotto la media italiana.

PESCARA. Pescara è una città più tartaruga che lepre. Il XVI rapporto «Ecosistema urbano», realizzato dall’istituto di ricerche Ambiente Italia di Legambiente e pubblicato ieri dal Sole 24 Ore, mostra un capoluogo di provincia che segna una battuta d’arresto nella gestione delle politiche ambientali e una scarsa agibilità nello sviluppo di sistemi energetici rinnovabili.

Nella classifica formata da 103 comuni italiani, Pescara scivola al 65º posto e perde 18 posizioni rispetto allo scorso anno. La graduatoria finale è elaborata sulla base di 125 parametri di vivibilità e sostenibilità raccolti nel corso del 2008 (rifiuti, motorizzazione, acqua potabile, qualità dell’aria, energia, trasporto pubblico, isole pedonali e altri indicatori). La ricerca è stata stilata a quasi un mese dal vertice internazionale sul clima che si terrà a Copenhagen all’inizio di dicembre. I grandi del pianeta discuteranno di produzione e contenimento di gas serra e le informazioni di Legambiente serviranno come base di partenza per la successiva tavola rotonda.

QUADRO GENERALE
Su scala nazionale la top ten è dominata dal Nord, rappresentato con ben nove presenze tra città lepre (in anticipo sui tempi per le soluzioni adottate) e città formiche (capaci di costruire nel tempo un solido piedistallo ambientale). La fotografia dei municipi virtuosi vede in testa Verbania che vince la sfida della sostenibilità grazie alle alte percentuali di raccolta differenziata e spazi verdi. Belluno, prima nelle ultime due edizioni, non va oltre la medaglia d’argento. Sul podio Parma, seguita a ruota da Bolzano. Siena, l’unico centro urbano del Centro, perde posizioni: seconda nel 2008, scende al quinto gradino. Ex aequo in sesta posizione per Trento e Savona. Ultime tra le grandi La Spezia, Bologna e Gorizia.
In affanno il Sud, soprattutto la Sicilia, che presenta sei comuni negli ultimi dieci posti. Maglia nera a Catania, preceduta da Crotone e Agrigento. L’ultima città del Centro è Frosinone (100ª). Il Settentrione non scende oltre l’87ª posizione di Imperia.

LE CITTÀ ABRUZZESI
L’unica provincia abruzzese al di sopra della media nazionale è Chieti, che guadagna 16 posizioni e vola al 43º posto. Oltre a Pescara, scendono anche L’Aquila (63ª a meno 20) e Teramo (72ª a meno 17).

QUALITÀ DELL’ARIA
Nella regione verde d’Europa, l’aria migliore si respira all’Aquila. Secondo Legambiente, il capoluogo di regione è 15º quanto a minore concentrazione di polveri sottili (Pm10) e decimo per emissione di biossido di azoto. Seguono Teramo, rispettivamente 48ª e 39ª e Pescara 62ª e 67ª. Trend prevalentemente positivo per il rischio ozono. A Pescara la media del numero dei giorni in cui si supera il livello consentito (pari a 120 microgrammi a metro cubo) è del 26,5 per cento (37ª città in Italia su 82 monitorate). È andata meglio per Teramo (35ª). Maglia nera in regione per L’Aquila (56ª). In questo settore l’amministrazione di Chieti non ha fatto pervenire le sue rilevazioni.

RISORSE IDRICHE
Il voto di Legambiente si gioca su tre indicatori: depurazione, consumi e perdite. Per quanto riguarda il primo parametro, Pescara eccelle assieme ad altre 14 realtà. Nel capoluogo adriatico l’impianto di depurazione serve l’intera popolazione residente. In questa speciale classifica, Teramo è al 36º posto, Chieti al 68º e L’Aquila al 76º. La differenza percentuale tra l’acqua immessa e quella consumata per usi civile, industriale e agricolo, vedono Pescara a metà classifica (55ª assieme a Ragusa e Udine) e L’Aquila nelle parti basse della graduatoria (91ª con Campobasso e Catanzaro). In mezzo Teramo (78ª) e Chieti (85ª). Quanto a consumi idrici domestici, l’Istat pone in testa tra le abruzzesi Teramo (32ª in Italia) con il 156,5 per cento di consumi pro capite. Segue L’Aquila (56ª), Chieti (87ª) e Pescara (102ª).

TRASPORTI
Ottava in classifica per l’offerta del trasporto pubblico locale tra i centri di medie dimensioni, Pescara è settima per la disponibilità di mezzi. Ma quanto inquinano i bus? Per rispondere a questa domanda Legambiente pubblica un’altra speciale tabella: quella della mobilità sostenibile che pone Pescara al 64º posto su 85 monitoraggi.
Un indice determinante è il tasso di motorizzazione individuato dall’osservatorio ambientale dell’Istat. Con 60 autovetture ogni cento abitanti, Pescara è 33ª nella Penisola; Chieti è 48ª con una media di 62 auto; 79ª Teramo e 97ª L’Aquila che, tuttavia, ha la meglio quanto a parco motocicli (19ª in Italia con otto moto ogni cento persone). In questo settore Pescara è 78ª con una media di 13 moto (Chieti è 49ª con dieci moto e Teramo è 61ª con 11).

SPAZI VERDI
L’ambiente urbano è analizzato sulla base di cinque parametri: verde attrezzato, parchi urbai e verde storico. Il capoluogo adriatico è stabile a metà classifica quanto ad estenzione di alberi e giardini (57ª), superficie delle aiuole (49ª), isole pedonali (31ª), zone a traffico limitato (64ª) e indice di ciclabilità (57ª).

ENERGIA
Il consumo annuo di benzina e diesel pro capite, secondo il bollettino petrolifero Mica, posiziona Pescara all’ultimo posto della top ten italiana. Il risparmio energetico, in generale, è ai livelli di Verbania (44ª in Italia). 13º posto per la portata del solare fotovoltaico pescarese e 52º per il solare termico. 30ª posizione per consumo di elettricità per usi domestici.

RIFIUTI
La riduzione di spazzatura e l’incremento della differenziata sono due obiettivi centrali nelle politiche ambientali. Pescara è al 42º posto per produzione pro capite di rifiuti, mentre scivola al 79º quanto a percentuale di frazione recuperabili di rifiuti (16,4 per cento). Chi differenzia di meno è L’Aquila (14,2 per cento e 83ª in classifica), anche se in Abruzzo è la città che produce meno spazzatura. In vetta alla graduatoria regionale delle città riciclone c’è Teramo (42ª nella Penisola) che mediamente separa il 35,1 per cento e produce meno rifiuti tra le province abruzzesi. Chieti differenzia il 19 per cento (71ª città italiana) ed è al 48º posto per gli scarti.