Pescara, agguato armato in villa: i proprietari picchiati e legati

L’ex direttore dell’aeroporto Stromei, la moglie e un’amica di famiglia picchiati e rapinati in casa. Le due donne legate alle sedie

PESCARA. «Non abbiamo niente in casa, non vi conviene», ha urlato Gianfranco Stromei, storico direttore generale dell’aeroporto, ai rapinatori che lo minacciavano con la pistola. Prima l’hanno aggredito con calci e pugni, poi l’hanno rinchiuso in bagno insieme a sua moglie e a un’amica di famiglia fin quando i rapinatori non hanno acciuffato gioielli e contanti e sono scappati via.

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Ancora una rapina con un piano organizzato, volti coperti e pistole in pugno, conoscendo le abitudini dei padroni della casa in via San Comizio, una traversa di via Andrea Doria, e in un orario, alle 20, in cui la città è ancora viva. E’ anche per questo che nella strada è arrivato il questore Paolo Passamonti: quella di ieri è stata la seconda rapina in due giorni dopo l’aggressione a un ex calciatore ai Colli. Ieri le vittime sono state picchiate, minacciate e se le due donne sono finite in ospedale, ma non in condizioni gravi, Stromei è rimasto in casa per raccontare alla Squadra Volante diretta da Dante Cosentino quei drammatici momenti. Sul posto, i poliziotti sono rimasti fino a mezzanotte per ricostruire la dinamica e per vedere cosa avevano registrato le telecamere presenti nella casa.

I rapinatori li aspettavano in casa. Sono le 20 quando l’ex direttore generale dell’aeroporto, 77 anni, varca il passo carrabile della sua casa in auto con a bordo la moglie e un’amica di famiglia un po’ più giovane. I tre escono dall’auto e si avvicinano al portone di casa della villetta per disattivare l’allarme. Ma i rapinatori sono già all’interno del cortile e li spingono dentro. Iniziano le botte, le minacce, la richiesta dei soldi e, a quel punto, i banditi legano le due donne alle sedie. Sono momenti di terrore, nella casa in via San Comizio, perché i banditi chiedono i soldi e tirano fuori le pistole: due armi, secondo la prima ricostruzione della polizia. E con le pistole in pugno i rapinatori ordinano a Stromei di portarli alla cassaforte ma l’uomo li avverte: «Non abbiamo nulla in casa».

Legati alle sedie e chiusi in bagno. Quando i banditi aprono la cassaforte – sempre secondo la prima ricostruzione – avrebbero trovato solo un accendino d’oro. Troppo poco per i quattro che, a quel punto, sono tornati dalle vittime e le hanno rinchiuse in bagno. «Non dovete uscire», hanno urlato i malviventi ai tre mentre, nel frattempo, facevano razzia di gioielli e contanti: un bottino che dovrà essere ancora quantificato. Quindi, i banditi sono scappati.

Le telecamere. I poliziotti sono rimasti per molte ore nella casa dell’ex direttore generale e forse ad aiutare le indagini saranno le telecamere della casa di Stromei.

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