I rilievi dei carabinieri sul luogo dove è stato ritrovato il corpo di Alessandro Neri (foto di Giampiero Lattanzio)

Pescara, Alessandro ucciso da qualcuno che forse conosceva

Utilizzata una pistola, rilevate impronte di scarpe e pneumatici. C'è il telefonino, ma non si trova il portafoglio: una rapina? Passato al setaccio il computer, ascoltati gli amici. Questa mattina l'autopsia

PESCARA. Alessandro Neri è stato ucciso con una pistola. Il ragazzo che era sparito lunedì pomeriggio dalla casa di Villa Raspa e trovato morto giovedì sulla collina di San Silvestro, aveva il cappuccio del giubbotto sulla testa. Il corpo è rotolato giù fra gli arbusti. Aveva il telefonino addosso (grazie al quale il cadavere è stato ritrovato), ma non più il portafoglio con dentro bancomat e carta di credito.

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Una esecuzione? Oppure una efferata punizione per aver detto no a una richiesta (l'ennesima) di denaro e sfociata in rapina? E dove gli hanno sparato? Nel posto dove è stato rinvenuto il corpo o dentro la sua auto _ la Fiat 500 cabrio rossa _ che era  stata trovata in via Mazzini? A questa domande lavorano i carabinieri che oggi si aspettano un contributo dai risultati dell'autopsia del medico legale Cristian D'Ovidio. Qualcosa in più poi arriverà dagli elementi raccolti dai militari del Ris (la Scientifica) il cui intervento è stato già richiesto. Nel frattempo tuttavia, sul luogo dove è stato trovato il cadavere, sono state rilevate delle impronte di scarpe e degli pneumatici. Diventa vitale ricostruire gli ultimi giorni di vita di Alessandro. Per questo è stato passato al setaccio il computer, sono stati raccolti appunti, vengono ascoltati gli amici. Perché la pista che si fa largo è che Alessandro sia stato ucciso da qualcuno che conosceva. Da qualcuno che aveva un motivo per incontrarlo quel lunedì sera. Per poi colpirlo a tradimento. E lasciarlo tra gli arbusti. Questa mattina l'autopsia affidata al dottor Cristian D'Ovidio. (a.mo.)

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