L'interno della tabaccheria dopo l'assalto dei ladri

Pescara, assalto in tabaccheria con pistola e mazza

Due rapine in due ore, in centro e in periferia. E in entrambi i casi c’è stata una reazione: alla pasticceria Orlando placcato e arrestato uno dei responsabili

PESCARA. Due rapine in due ore. In centro e in periferia. E in entrambi i casi c’è stata una reazione da parte dei testimoni che sono riusciti a placcare i responsabili. Uno è stato arrestato, dopo il colpo alla pasticceria Orlando, mentre sono riusciti a fuggire i responsabili della rapina, piuttosto violenta, nella tabaccheria Paolini di via Rio Sparto. In questo caso sono stati osteggiati da un testimone, che gli ha messo i bastoni tra le ruote.
Il primo assalto in ordine di tempo c’è stato nella pasticceria Orlando di via Puccini, verso le 18. Un uomo è entrato nell’attività commerciale e si è fatto consegnare il bottino dopodiché si è allontanato. Un uomo e una donna che lo hanno visto in azione sono usciti dalla pasticceria e si sono messi al suo inseguimento fermandolo prima che sparisse, mentre qualcun altro lanciava l’allarme al 113. Il ladro ha reagito, se l’è presa con la coppia che gli impediva la fuga e ha cercato di picchiare i due, per farli desistere. E mentre era ancora lì che tentava di liberarsi è stato fermato dal personale della Volante, sollecitata ad intervenire. Per l’uomo è scattato l’arresto. Si tratta di un romeno di una cinquantina d’anni.
Sono due, invece, gli autori di un episodio cruento avvenuto verso le 20 nella tabaccheria Paolini di via Rio Sparto. Si sono presentati con il volto coperto da passamontagna e armati. Uno aveva una pistola, l’altro una mazza da baseball e non ha avuto alcuno scrupolo ad usare il bastone sotto gli occhi dei proprietari, Mario Claudio Paolini e la moglie Patrizia. Le vittime hanno messo a disposizione tutti i soldi, compreso il portafogli, ma i rapinatori hanno comunque danneggiato computer, stampante e cassa, gettando a terra la merce esposta e saltando oltre il bancone. Poi la mazza si è rotta, per fortuna. Una volta racimolati i soldi, sono usciti e sono saliti su una moto ma un testimone, che si è accorto dell’accaduto, si è fatto avanti per impedire la fuga. Grazie al suo intervento i due sono caduti e sono stati costretti a proseguire a piedi, mentre sul posto arrivava la polizia. Le ricerche in zona sono partite subito ma dei due nessuna traccia. Si è scoperto che la moto è stata rubata due giorni fa, a Pescara. Di più, sulla identità della coppia, potrebbe emergere dagli accertamenti della polizia scientifica. Paolini, provato per l’accaduto, racconta «il massacro» e ricorda di aver subito, nel tempo, «tre rapine e 15 furti, con quattro colpi negli ultimi due anni. Come sto? Spaventato. Ho chiuso tutto e sono andato via, non so neppure quanto hanno preso». (f.bu.)


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