il caso

Pescara, cane aggredito da un pitbull, il quartiere si mobilita per curarlo

A trovare Tommy in fin di vita e a iniziare le cure è stato un residente di via Trigno: "Servizio veterinario Asl inutile, le prime cure a mie spese". Le famiglie faranno una colletta per pagare le cure successive

PESCARA. Si chiama Tommy ed è un volpino bianco di 10 anni, di piccola taglia (pesa 6 chili) molto amato dalle famiglie del quartiere, in via Trigno a Pescara. Giovedì scorso il povero cane è stato aggredito da un pitbull nero, uno dei tanti che si trovano nel quartiere Rancitelli e che spesso girano senza museruola. Forse doveva servire per allenamento, forse si è trovato soltanto per sbaglio a portata di zanna del cane, fattostà che Tommy è stato trovato in fin di vita sul marciapiede da un residente della zona, Emanuele Pandolfina.

"Era mezzogiorno e stavo rientrando a casa quando ho visto Tommy. Aveva ferite spaventose attorno al collo, quindi ho chiamato subito i veterinari della Asl che, dopo esserlo preso per le cure e fatto il verbale, lo hanno riportato in via Trigno più morto di prima", racconta Pandolfina. A questo punto, mettendo mano al portafoglio, l'uomo ha portato il povero Tommy a un veterinario a Portanuova che gli ha pulito e curato le ferite e ha iniziato la profilassi antibiotica. Il povero cane adesso è ospite del suo soccorritore, che in casa ha già cinque gatti, tutti raccolti per strada, ma nel quartiere sono tutti solidali con lui e pronti a fare una colletta per pagare il completamento delle cure. "Martedì dovrò portarlo di nuovo dal veterinario: purtroppo le ferite sono vaste e il cane è anziano, quindi il rischio di un'infezione è alto. Io penso che le autorità debbano tenere sotto controllo i proprietari di cani pericolosi, e la Asl debba far funzionare il servizio veterinario, perchè così com'è rappresenta soltanto un costo in più per noi cittadini".

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