Pescara: carni, salumi e formaggi "in rovina" nel discount

Merce per un valore di 10mila euro mal conservata, di dubbia provenienza e e spacciata per prima qualità. Denunciato il titolare e attività sospesa in provincia

PESCARA. Tre quintali di carni di dubbia provenienza, otto chili di formaggio spacciato per parmigiano di prima scelta quando in realtà era di scarsa qualità, 15 kg circa di salumi e 35 di mozzarelle in cattivo stato di conservazione: è quanto avrebbero trovati i carabinieri del Nas in un discount di Pescara il cui titolare è stato denunciato. La Asl ha nel contempo disposto la sospensione immediata delle attività di deposito e laboratorio del supermercato il cui valore valore dei locali inibiti, compreso impianti, attrezzature ed arredi, ammonta a un milione di euro. Del discount non sono fornite indicazioni, si sa solo che si trova in provincia dfi Pescara. Così come del commerciante non si conoscono le generalità.

Nello specificio i militari del Nas di Pescara avrebbero riscontrato la presenza nel supermercato di 3 quintali circa di carni (bovine, suine, ovine, cunicole) e prodotti a base di carne (salsicce), le cui confezioni riportavano un’origine diversa rispetto a quella reale; 3 kg. circa di formaggio grattugiato in 7 confezioni rietichettate con l’indicazione di “formaggio grattugiato tipo padano e tipo reggiano”, etichette queste che non possono essere utilizzate al di fuori delle zone di origine di detti formaggi, al fine di garantirne la qualità e la tracciabilità; 5 kg. circa di parmigiano reggiano di seconda scelta, porzionato in 16 confezioni con etichette che lo indicavano essere di prima scelta; 15 kg circa di salumi (prosciutto crudo, prosciutto cotto, salame ungherese, ecc.), e 35 kg. circa di prodotti lattiero caseari (bocconcini, mozzarella, treccia fior di latte, ecc.), in cattivo stato di conservazione, poiché detenuti ain un frigorifero con temperatura di +10,6°c, anziché quella di + 4°c, come prescritto sulle confezioni. L'intero valore della merce si aggira sui 10mila euro. Il responsabile del supermercato è stato segnalato all’autorità sanitaria e amministrativa per aver mantenuto il locale deposito dell’esercizio con indaguatezze igienico sanitarie, strutturali e documentali; omesso di aggiornare il manuale di autocontrollo aziendale di cui al sistema h.a.c.c.p.; per aver attivato il laboratorio di macelleria in assenza della prescritta comunicazione all’autorità competente ai fini della registrazione.