Pescara, corso Vittorio pedonale: sono 224 le imprese in gara

Record di offerte per i lavori. Il Pd presenta una diffida: «Il sindaco Mascia fermi l’appalto»

PESCARA. Non si ferma lo scontro tra maggioranza e opposizione sul progetto di pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele. Dopo la protesta dei commercianti nella seduta straordinaria del consiglio comunale di martedì scorso, ieri il Pd ha presentato una diffida al sindaco Mascia e all’assessore Fiorilli dal proseguire la gara d’appalto. Ma l’intervento non si ferma. Tra qualche giorno, i tecnici dell’ente apriranno le buste contenenti le offerte. Sarebbero addirittura 224 le imprese che hanno partecipato al bando con un importo a base d’asta pari a 1,4 milioni di euro.

Un numero così elevato di partecipanti è dovuto, probabilmente, alla crisi economica che ha notevolmente ridotto le possibilità di lavoro per le ditte.

L’amministrazione comunale, comunque, non sembra intenzionata ad accogliere le richieste dell’opposizione e dell’Udc di sospendere la gara per avviare una sperimentazione della chiusura di corso Vittorio e il trasferimento del traffico nelle aree di risulta. Intanto, ieri il Pd è uscito allo scoperto con una nuova offensiva, la diffida. «Il Comune», spiega il consigliere del Pd Antonio Blasioli, «con questo progetto si appresta a realizzare due corsie di 4 metri ciascuna, una dedicata ai mezzi pubblici e l’altra al transito dei residenti, in una carreggiata che oggi è transitabile per 16,50 metri. Questa riduzione costerà alla città 1,6 milioni di euro. E se un cittadino, stanco del traffico e della situazione insostenibile che si verificherà in quella zona decidesse di fare ricorso? Cosa succederà se il Tar Abruzzo deciderà come quelli del Veneto, della Sicilia e della Lombardia, che hanno annullato provvedimenti di modifica alla viabilità per l’assenza di un Piano traffico?».

«Per questo», prosegue Blasioli, «diffidiamo il Comune dall’andare avanti con l’appalto e di proporre un Piano traffico alla città. Questo strumento consentirebbe la partecipazione di tutti nella fase di elaborazione, cioè dei cittadini, associazioni ambientaliste, sindacati, associazioni di categoria e commercianti».

Il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio, invece, esprime critiche nei confronti dell’Udc. «Non si comprende a che gioco stia giocando», osserva, «perché non impedisce alla maggioranza di andare avanti con l’apertura formale di una crisi politica?».(a.ben.)

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