Pescara, cucine sporche e alimenti non tracciati: chiusi tre ristoranti etnici

In un ristorante della Marsica i carabinieri del Nas hanno sequestrato e avviato a distruzione 50 chilogrammi di pesce per sushi e sushimi senza tracciabilità. Licenze sospese e 10 mila euro di multe

PESCARA. Sporcizia diffusa, irregolarità, carenze strutturali e in materia di autocontrollo e rintracciabilità degli alimenti. È quanto hanno accertato i Carabinieri del Nas di Pescara nel corso di una serie di ispezioni in ristoranti asiatici e arabi. Il bilancio è di tre esercizi sottoposti a sospensione immediata dell'attività, due a Pescara e uno nella Marsica, oltre 50 chilogrammi di sushi avviati alla distruzione e sanzioni complessive per 10mila euro. A Pescara, in un ristorante del centro, i militari del Nas hanno rilevato importanti carenze igienico sanitarie, strutturali e gestionali, sia in tema di autocontrollo sia in materia di procedure di rintracciabilità degli alimenti. Unitamente al personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl, è stata immediatamente disposta la sospensione dell'attività. Analogo provvedimento è stato adottato nei confronti di un bar tavola calda, nella zona della stazione centrale, all'interno del quale venivano preparate e somministrate pietanze asiatiche. Il retro bancone, i vani tecnici e l'area per la preparazione degli alimenti erano in condizioni igienico sanitarie e strutturali tali da imporre subito la sospensione, da parte della Asl. In un altro ristorante a cucina orientale, nella Marsica, i carabinieri del Nas di Pescara e il personale della Asl dell'Aquila si sono imbattuti in locali per la preparazione e conservazione degli alimenti tenuti in gravi condizioni igienico sanitarie, con presenza di sporcizia diffusa, incrostazioni, muffe e unto. I militari per la tutela della salute hanno inoltre rilevato che l'operatore effettuava lavorazioni per la preparazione e somministrazione di pesce destinato ad essere consumato crudo o praticamente crudo, in maniera difforme rispetto a quanto previsto nel piano di autocontrollo aziendale. Per questo motivo sono stati avviati alla distruzione oltre 50 chilogrammi di prodotti ittici e preparazioni gastronomiche, quali sushi e sashimi, non rintracciabili e potenzialmente pericolosi per la salute. L'attività ristorativa è stata immediatamente sospesa e potrà riprendere solo dopo che il personale sanitario avrà verificato il ripristino delle condizioni igienico sanitarie. I carabinieri non hanno fornito i nomi dei ristoranti e della tavola calda.