il caso

Pescara, epurazione in Croce Rossa: mandati via 87 volontari

Il neo commissario Mattioli manda via tutti i morosi e chi non svolge più attività da mesi. Il presidente del comitato di Cepagatti Camblor lo difende: "Se i provvedimenti fossero stati arbitrari o punitivi, gli interessati avrebbero fatto ricorso al Comitato regionale". Ma c’è chi chiama in causa Veronica Teodoro

PESCARA. La parola giusta, a sentire gli esclusi, è «epurazione». Di fatto sono 87 i soci volontari della Croce Rossa pescarese che da un giorno all’altro, senza nessun preavviso, si sono visti arrivare la lettera con cui il commissario Matteo Mattioli li ha messi alla porta dopo anni di volontariato facendo riferimento a un articolo del regolamento secondo cui, per essere un volontario attivo, devi aver fatto almeno un servizio ogni due mesi. A conti fatti, su 453 soci, sono stati 87 gli esclusi dalla Croce Rossa che con il commissario più giovane d’Italia, Matteo Mattioli oggi 25enne, sembra aver preso a tutti gli effetti la via del rinnovamento. Tantopiù che al momento Mattioli è l’unico candidato alla presidenza dell’associazione che il 28 febbraio rinnova le sue cariche dopo gli ultimi due anni di commissariamento, seguiti all’anno di presidenza di Raffaele Troiano e agli otto di Fabio Nieddu.

Una coincidenza, questa delle elezioni, che ha contribuito ad amareggiare gli animi degli esclusi, cancellati, a sentire il commissario, anche dagli elenchi degli aventi diritto al voto. Motivo per intravedere, in questo repulisti, un’azione mirata a escludere dal voto la vecchia guardia, quella che tutto sommato non si è mai presa con gli obiettivi e soprattutto con i metodi spicci e informali del giovane commissario. Il quale, con la loro esclusione, vedrebbe spianata la strada anche alla sua elezione. Una malignità, sostenuta però da un’altra coincidenza, e cioè che le lettere di “espulsione” sarebbero partite all’indomani della riunione a Bologna in cui poco prima di Natale il presidente nazionale ha comunicato ufficialmente ai responsabili delle varie sezioni, che si sarebbe votato a febbraio. Ma Mattioli smonta subito il complotto: «Mi sono solo attenuto a quello che dice il regolamento della Croce rossa italiana, secondo cui un volontario che non svolge servizio per più di due mesi perde la qualifica di socio attivo. Non ho cacciato nessuno, è tutto previsto nel regolamento, ed è chiaro che per regolamento questi soci non possono più svolgere attività, e tantomeno votare, a meno che non ripaghino la quota associativa e riprendano le attività. Non so che storia ci vogliano leggere», va avanti, «io so che il mio provvedimento è lecito e disciplinato dallo statuto. Si può comunque presentare un ricorso entro i termini, anche se per molti sono scaduti senza che nessuno abbia protestato. E dirò di più», sottolinea Mattioli, «il regolamento parla di due mesi, io mi sono permesso anche di concedere più tempo, ci sono persone che da circa due anni non vengono in Croce rossa. Ma un’associazione di fronte a un’emergenza deve poter fare affidamento sul numero effettivo dei volontari. Non può essere che ne sono 400 sulla carta e poi di attivi ce ne siano la metà. La verità è che prima di me nessuno aveva mai voluto assumersi questa responsabilità».

Voci dall’interno, però, fanno notare che l’epurazione degli 87 soci riguarda praticamente l’ex comitato femminile (35 esclusioni su 53 componenti), le cosiddette patronesse che da sempre, oltre alle attività nel sociale (accoglienza, servizi negli ospedali, in carcere e aiuti alle famiglie), si sono mobilitate per la raccolta fondi in favore degli assistiti attraverso collette alimentari, lotterie e tornei di burraco. Signore dell’alta borghesia ma non solo, che proprio grazie alla loro posizione hanno saputo coinvolgere la parte ricca della città a sostegno della Croce Rossa. E proprio loro, che nel frattempo sono andate avanti con l’età, sono state mandate via con una mera comunicazione. Nel nome di un rinnovamento che invece, per molte, è coinciso con l’ingresso della politica in Croce rossa. Vale a dire, dell’assessore comunale al sociale Veronica Teodoro, della madre, del fidanzato, e della sorella di quest’ultimo. «È vero che molte di noi non fanno attività da mesi, ma è pur vero che non ce la fanno più fare, ci tengono fuori», protesta una delle escluse, «e questo da aprile del 2014, da quando in associazione sono entrate l’assessore Teodoro e soprattutto la madre, arrivata a gestire ogni settore, soppiantando chi ci stava da anni». Un ingresso, quello delle Teodoro, accolto a braccia aperte da Mattioli non tanto per la delega al Sociale dell’assessore Veronica, figlia del consigliere provinciale Gianni, quanto per la sua delega al Patrimonio, in vista dell’ottenimento della tanto agognata sede già indicata, con un accordo d’intesa, nell’edificio che ancora per poco ospita la scuola di Villa Fabio. Ma Mattioli replica secco: «L’assessore Teodoro è un socio volontario della Croce rossa, fa le attività come tutti gli altri e non ha nessun incarico di responsabilità nell’associazione. La mamma idem». Dunque, con la pubblicazione dell’elenco dei soci aventi diritto al voto si è aperta ufficialmente ieri la campagna elettorale all’interno della Croce Rossa. Il 13 febbraio scade il termine per eventuali candidature e il 28 febbraio si vota.

A difendere l'operato del commissario interviene il presidente del Comitato della Croce Rossa di Cepagatti, Costantino Camblor: «Il Commissario Mattioli ha agito seguendo correttamente quanto prescritto dal nostro regolamento non commettendo alcun tipo di illecito. Se persone non hanno prestato il proprio servizio nell'Associazione anche per più di due anni, senza darne alcuna comunicazione o motivazione, dimostra solo scarso interesse. Se i provvedimenti fossero arbitrari o punitivi, gli interessati avrebbero fatto ricorso rivolgendosi all'organo superiore (il Comitato regionale) fornendo le motivazioni / prove dell’ingiustizia subita.
Rivolgere le loro "lagnanze" ad un giornalista», conclude il presidente della Cri di Cepagatti «la dice lunga e dimostra che non si hanno poi molti argomenti».

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