Pescara, finiranno al canile i pitbull "dimenticati" a Colle Pineta

Chiesto al magistrato il trasferimento dal giardino dove i due animali sono rinchiusi dall’arresto dei padroni

PESCARA. I pitbull di Colle Pineta, Mia e Arturo, 7 e 13 mesi, con ogni probabilità saranno affidati al canile sanitario regionale della Asl situato tra Elice e Città Sant'Angelo. Sul caso dei due cani, abbandonati da settimane nel recinto di una abitazione di via Notturno, interviene Nazario Pagano, in qualità di legale di Ornella Gentile, proprietaria dell'immobile. L’avvocato ieri ha contattato il servizio veterinario della Asl e inoltrato al magistrato Rosangela Di Stefano una istanza formale in cui si chiede l'immediato trasferimento degli animali nel canile sanitario del Pescarese.

Contraria allo spostamento in un canile è invece la signora affidataria dei due pitbull, la quale fa sapere che preferirebbe venissero «affidati a persone amorevoli». «Al pm e in accordo col servizio veterinario della Asl», spiega Pagano, «ho chiesto un intervento immediato per il trasferimento degli animali nel canile sanitario, considerati i motivi di sicurezza di cui lamentano i residenti e i danni all'immobile, con le suppellettili distrutte. Quei cani non hanno l'autorità per rimanere in uno stabile dove gli affittuari sono in carcere e morosi».

leggi anche: Pescara, tenta di uccidere il marito insieme al figlio: "Allontanata da casa, voleva vendicarsi" Questo il movente che avrebbe mosso Daniela Lo Russo e Michele Gruosso, accusati dai carabinieri di aver fatto picchiare e poi avvelenato con il Coumadin (un anticoagulante) e l'En (uno psicofarmaco) l'imprenditore finito per ben sei volte al pronto soccorso per gli improvvisi sanguinamenti. AI domiciliari il giovane assoldato per picchiare la vittima, ricercato il complice. Le indagini partite da una denuncia per tentato stupro

I padroni dei pitbull risultano essere Daniela Lo Russo e Michele Gruosso, madre e figlio finiti in manette al San Donato intorno a metà luglio per aver tentato di uccidere il marito-patrigno con un anticoagulante. A giugno, Lo Russo aveva affittato la residenza di via Notturno, ma è finita in carcere prima che potesse pagare il primo affitto. A seguito dell'arresto, i pitbull sono rimasti soli, chiusi nel recinto, senza acqua nè cibo, sostenuti dalle cure dei residenti della vicina via Lago Isoletta, i quali nei giorni scorsi hanno lanciato l'allarme perché uno dei cani ha scavalcato il recinto e aggredito un condomino, senza gravi conseguenze.

I residenti – che hanno lanciato appelli a vigili, Comune, Asl, polizia e carabinieri e minacciato esposti alla procura – si stanno occupando dei due pitbull passando loro alimenti e beveraggio attraverso i cancelli: «Ci occupiamo di Mia e Arturo per solidarietà, ma la situazione è insostenibile», dicono. «La notte abbaiano e si azzannano tra di loro, non ci fanno dormire e dobbiamo tenere le finestre sigillate a causa dei cattivi odori che provengono dal giardino. Stanno diventando rabbiosi, molto pericolosi».

leggi anche: Pescara, quaranta famiglie ostaggio di due pitbull a Colle Pineta I cani appartengono a madre e figlio in cella dal 23 luglio per tentato omicidio

Dopo l'arresto di Gruosso, le autorità giudiziarie avevano dato in affido i pitbull alla compagna, che in queste settimane si è alternata ai residenti nella cura degli animali: «Sono in affido temporaneo», chiarisce la signora che vive fuori Pescara e non è automunita, «pur amando moltissimo Mia e Arturo, purtroppo non posso occuparmi di loro anche per ragioni economiche. Sono disoccupata e cerco lavoro, per raggiungere Colle Pineta devo prendere il bus». I pitbull, uno dei quali, Mia, non microchippato, si trovano su una proprietà privata, per allontanarli è necessaria la rinuncia dei proprietari. «I documenti sono pronti», conclude l'affidataria, «martedi saranno firmati per permettere una nuova adozione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA