Pescara in lutto, è morto il padre della Laad Gianni Cordova

Aveva 71 anni ed era stato ricoverato in ospedale. Centinaia i giovani liberati dalla droga nella sua struttura nata 26 anni fa. In tarda mattinata la camera ardente nella sede della onlus, in viale Bovio 295

PESCARA. Aveva settantuno anni ma il suo entusiasmo e la sua forza erano quelli di un trentenne. Gianni Cordova, ex consigliere comunale socialista, bancario prestato all'associazionismo, laureato in Sociologia, è morto stamane all'ospedale di Pescara. Era malato da tempo, ma non si è mai arreso. Ventisei anni fa fondò la Lega abruzzese antidroga (Laad), creando nel primo nucleo di case che un tempo erano della famiglia Muzii e Marconi, davanti a Villa Sabucchi, il primo centro di recupero per tossicodipendenti. Un approccio laico alla lotta alle tossicodipendenze che riscosse subito un buon successo, anche quando la sua comunità strinse contatti con quella di San Patrignano del discusso Vincenzo Muccioli. Tra donazioni, contributi e convenzioni con enti pubblici per la gestione di servizi, la Laad si è ingrandita divenendo una struttura che impegna una ventina di collaboratori e dove adesso è possibile imparare a lavorare per reinserirsi nella società. Centinaia i ragazzi che si sono salvati grazie alla sua Laad. Una battaglia portata avanti con garbo, determinazione e amore sincero per la sua città e per la legalità (nel giardino della Laad c'è uno dei primi alberi dedicati a Falcone). Lo stesso amore lo confermò anche quando si candidò alle primarie del centrosinistra - era il marzo del 2014 - per la scelta del candidato sindaco di Pescara. "E' necessario porre in primo piano le grandi tematiche: welfare, ambiente, progresso sostenibile, cultura, attività economiche, occupazione, sostegno alle fasce deboli della popolazione. Bisogna sostenere gli anziani e i diversamente abili e contrastare il disagio giovanile creando opportunità di crescita, di formazione e di lavoro", sintetizzava il suo programma, che era lo specchio del suo impegno nella Laad. La sua candidatura non ebbe successo, una fiammella che si perdeva tra i riflettori e i fari abbaglianti dello spettacolo della politica nostrana. La malattia lo ha tolto a una famiglia, a una comunità e a una città che lo avranno sempre nel cuore e nella mente. La salma in tarda mattinata verrà trasferita nella camera ardente allestita nella sede della Laad, in viale Bovio. Tantissime le persone che hanno portato il loro cordoglio alla moglie Vera, alle figlia Margherita e a tutta la sua grande famiglia fatto di collaboratori e ragazzi in trattamento. I funerali si terranno venerdì 27 gennaio alle ore 15,30 nella parrocchia della Madonna del Rosario in via Cavour.

Il testamento di Cordova alla "città dell'accoglienza e del futuro". Era il 10 ottobre del 2015 quando la municipalità conferì il Ciattè d'oro a Gianni Cordova per i suoi meriti. Nel suo intervento di ringraziamento - oggi postato sulla pagina facebook del presidente del consiglio Antonio Blasioli - ecco il testamento morale che Cordova ha lasciato alla città. "Io voglio condividere la mia palese commozione con tutti voi che evidentemente ringrazio, la voglio condividere con i ragazzi, e le ragazze che hanno accompagnato la mia vita e che questi 42 anni di volontariato e questi 25 anni di Laad. E alcuni di questi ragazzi sono presenti e rappresentativi di tutti quelli che non ci sono, nel senso che non sono qui presenti, ma che sono nelle loro case, nelle loro città, in tutta Italia, anche fuori dall’Italia, e anche rappresentativi di quelli che purtroppo non ci sono più, perché io in questo momento voglio ricordare, non ci sono più nel senso che non solo non sono più qui, ma non sono più in questo mondo. Voglio condividere questa enorme commozione con la mia famiglia, con la mia famiglia acquisita, e se mi permettete, ma davvero vi rubo pochi secondi, la voglio condividere con la mia famiglia d’origine.
Nel 1934, molti anni prima della mia nascita, mio padre e mia madre e mia sorella che è ancora presente, vennero da Catania, l’allora lontanissima Catania, vennero a Pescara perché mio padre disse, questa è la città dell’accoglienza e del futuro. E io penso che questo Ciattè d’oro mi commuove anche su questa corda intima, perché interpreto come un sigillo dato anche al figlio per il padre, per la famiglia di origine, su questa intuizione felice, e io sono convinto che Pescara debba, debba avere il ruolo di essere città, di continuare ad essere città dell’accoglienza e del futuro. Voglio anche interpretare questa gratificazione meravigliosa, come un segno di attenzione nei confronti del volontariato e del terzo settore, aiutiamo tutti il volontariato e il terzo settore, senza il volontariato e il terzo settore non è possibile la convivenza civile mai, ma soprattutto quando c’è crisi.
E infine voglio interpretare questa gratificazione come una rinnovata attenzione a tutto il settore delle dipendenze patologiche, è un settore che si porta dietro un corteo di dolore, di disastri economici, di spaccature familiari, di alimenti alla malavita, quel parco del sorriso, signor Sindaco, che lei così chiaramente ha illustrato.
Quel parco dell’infanzia. Tornerà ad essere fruibile dai bambini quando dentro di noi tutti noi illumineremo, ciascuno per sé ma con un noi collettivo, come diceva l’altro ieri sera don Ciotti, illumineremo nostro interiore desueto abbandonato Parco dell’Infanzia. Rifacciamo questo parco dell’infanzia dentro di noi, prestiamo attenzione al volontariato e a chi combatte l’oscurità dei parchi dell’infanzia, e cerchiamo di ricostruire sempre più, ricostruire sempre di più questo senso della comunità cittadina, lo dice il responsabile di una comunità terapeutica, ma la parola comunità è veramente una parola magica, costruiamo e ricostruiamo sempre di più questo senso di una comunità cittadina di una città che deve essere, continuare ad essere, essere sempre di più la città dell’accoglienza e del futuro. Grazie, grazie a tutti".

Le condoglianze del sindaco Alessandrini. “Ho appreso con grande dolore della scomparsa di Gianni Cordova, il fondatore della Laad, un nome autorevole del sociale, ma anche un amico che non ha mai fatto mancare idee e disponibilità alla città e all’Amministrazione comunale. Pescara perde un concittadino che si è distinto per la tenacia dei progetti e la lungimiranza delle idee e per una grande, grandissima umanità. E’ stato un padre per tanti giovani che attraverso la comunità da lui fondata 26 anni fa, sono rinati, hanno potuto ricominciare un nuovo percorso di vita. Un grande esempio per tutto il mondo del sociale, di cui è stato da sempre un naturale e sorridente riferimento. La nostra città gli aveva attribuito nel 2015 la più alta benemerenza, assegnandogli il Ciattè d’oro, riconoscimento che si dà ai pescaresi che con le proprie storie hanno illuminato il nome della città. Questa è stata la motivazione che vale oggi più che mai, perché la passione verso l’altro, la dedizione al recupero delle giovani vite, sono da sempre stati la spinta più forte del suo agire. L’attenzione alla cultura e l’amore per l’ambiente e il territorio, hanno accompagnato questo fine, coniugandolo in progetti di cui la comunità si è nutrita. Oggi la Città dice grazie a Gianni Cordova per aver dimostrato come, anche nelle condizioni più disperate, un essere umano possa ritrovare la sua dignità mettendola al servizio del bene comune. L’amministrazione e la città si stringono ai suoi cari e alla figlia Margherita”.

Le condoglianze del presidente D'Alfonso. "Piango l'amico Gianni Cordova, infaticabile punto di riferimento per il settore sociale, personalità luminosa nel mondo della lotta alla schiavitù della droga. La sua era un'intelligenza brillante e votata all'altruismo, e mancherà a tutti gli abruzzesi. Sono vicino alla famiglia, con cui condivido il dolore per la sua perdita".