i lavori

Pescara, l’Asse attrezzato tornerà a due corsie entro settembre

Partito l’intervento per sistemare la carreggiata chiusa dal 6 aprile per una frana. L’Aca al lavoro sulla condotta

PESCARA. Entro la fine del mese, la seconda corsia dell’Asse attrezzato all’altezza di via Raiale, chiusa il 6 aprile scorso per una frana, verrà riaperta al traffico. È quanto ha annunciato ieri il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Enzo Del Vecchio, dopo aver contattato l’Anas, il gestore della circonvallazione.

I lavori sono partiti, ma in realtà sono due gli interventi: quello dell’Anas, per ripristinare la corsia dell’Asse attrezzato e quello dell’Aca, per sostituire la vecchia condotta fognaria.

Il nuovo tubo, ordinato addirittura in Austria, è infatti arrivato mercoledì scorso e gli operai dell’azienda acquedottistica stanno già predisponendo il cantiere per avviare i lavori di sostituzione della condotta entro pochi giorni. Si comincerà a scavare in direzione del centro della città.

L’intervento non appare semplice. L’Aca dovrà posizionare un tubo largo 130 centimetri e lungo 240 metri in un budello di strada. Per far questo dovrà scavare con le ruspe una sorta di trincea larga almeno 2 metri. La spesa a base d’asta era di 450mila euro, ma con il ribasso la cifra è scesa a circa 400mila euro.

L’azienda acquedottistica conta di concludere tutto in tempi relativamente brevi. «Entro il 30 settembre dovrebbe essere tutto finito», ha rivelato l’amministratore dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre.

I lavori dell’Anas procederanno di pari passo con quelli dell’Aca senza intralciarsi. Il primo step è il consolidamento del terreno interessato dal movimento franoso il 6 aprile scorso. «In questa settimana», ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Enzo Del Vecchio dovrebbe terminare la palificazione in cemento armato per il rafforzamento del percorso stradale». «In 7-10 giorni dovrebbe terminare tutto», ha aggiunto, «ma per essere prudenti è meglio parlare di fine mese per il completamento dell’opera».

Insomma, ci sono voluti cinque mesi per far partire i lavori. Le difficoltà maggiori sono state riscontrate dall’Aca, che ha dovuto ordinare all’estero la condotta per sostituire quella vecchia, rimessa in funzione dopo la frana. Si tratta di una condotta speciale, particolarmente flessibile, che consente agli operai di poterla posizionare in uno scavo molto ristretto.

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