Pescara, lo smog soffoca la città: valori alti due giorni su 4

È ancora allarme polveri sottili, superati i limiti già due volte quest’anno. L’Arta avverte: qualità dell’aria pessima a Villa del fuoco e Porta Nuova

PESCARA. L’anno è cominciato male con l’aria irrespirabile in mezza città. Alcune zone sono sotto una cappa di smog. Lo confermano i dati delle centraline di rilevamento dell’Arta che hanno segnalato per due giorni, su quattro monitorati finora dall’inizio dell’anno, superamenti dei limiti delle famigerate polveri sottili, in gergo tecnico Pm10. Questo trend negativo potrebbe andare avanti ancora. Le previsioni meteo indicano, almeno fino a martedì prossimo, tempo stabile senza vento, né pioggia e, dicono gli esperti, questo favorirà la stagnazione degli inquinanti nell’aria. Insomma, dobbiamo prepararci ad altri giorni di smog alto.
E mentre altre città del nord e del centro corrono ai ripari, già in questo scorcio di inizio anno, fermando la circolazione dei veicoli più inquinanti o, addirittura, bloccando completamente il traffico in alcune zone, il Comune di Pescara si affida a un decalogo di buone pratiche con la speranza che i cittadini, seguendo le indicazioni contenute nel documento dell’assessore all’ambiente Simona Di Carlo, adottino da soli comportamenti tali da contribuire a migliorare la qualità dell’aria. Insomma, una battaglia fai-da-te allo smog che ha già suscitato, nei giorni scorsi, la polemica del consigliere del Movimento 5 Stelle Massimiliano Di Pillo. In base a questo decalogo, tra l’altro, i cittadini dovrebbero abbassare di un grado i riscaldamenti nelle loro case e utilizzare maggiormente i mezzi pubblici, piuttosto che le auto private, per girare in città. Il consigliere dei 5 Stelle ha definito questa iniziativa dell’amministrazione comunale «semplicistica, quanto inutile e improduttiva», con misure, «che oltretutto scaricano la responsabilità e l’onere sui cittadini pescaresi, già costretti a respirare polveri inquinanti».
Sta di fatto che il decalogo comportamentale, almeno finora, non sembra aver dato i risultati sperati. Lo indicano i dati resi noti dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente, che registra ogni giorno i valori degli inquinanti segnalati dalle tre centraline di monitoraggio dell’aria ancora presenti in città. Altre quattro, cioè quelle di viale Bovio, corso Vittorio Emanuele, piazza Grue e viale D’Annunzio, sono state debitamente rimosse nell’estate del 2016. Ne restano, quindi, solo tre che controllano l’aria in città e cioè quelle installate nella zona del teatro D’Annunzio, nella parte pedonale di via Firenze e nella periferica via Sacco. «Si trovano», ha fatto presente Di Pillo, «nelle zone della città in cui, di solito, la concentrazione di micropolveri è più bassa, una è tra l’altro nella zona pedonale di via Firenze».
Nonostante ciò, i valori delle polveri sottili continuano a sforare i limiti. Gli ultimi dati resi noti dall’Arta sono quelli di giovedì scorso 4 gennaio. In quel giorno la centralina di via Sacco, che si trova nel cuore del quartiere Villa del fuoco, ha segnalato 63 microgrammi per metro cubo di Pm10, contro il limite massimo di 50 fissato dalla legge per la sicurezza della popolazione. La qualità dell’aria, in base a questo valore, è stata giudicata «pessima» dai tecnici dell’Arta. Fortunatamente nelle altre due zone controllate non ci sono stati superamenti. Nella zona del teatro D’Annunzio, sul lungomare di Porta Nuova, le polveri sottili, si sono fermate a 21 e in via Firenze a 32. Buoni anche i valori registrati mercoledì 3. Mentre il primo gennaio abbiamo avuto due valori oltre i limiti, al teatro D’Annunzio, con 51 e in via Sacco, con 64. I giorni con lo smog alto, dall’inizio dell’anno, sono così saliti inesorabilmente a due.
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