Pescara, mille pazienti in tre giorni: pronto soccorso sott’assedio 

Malori, svenimenti, casi di disidratazione: anche centenari tra i ricoverati

PESCARA. Negli ultimi tre giorni, sono stati più di mille gli accessi al pronto soccorso dell'ospedale sotto assedio in questi giorni di canicola che provoca malori, svenimenti, disidratazione.
Lunedì scorso, sono stati 360 gli ingressi dei pazienti, di cui 70 legati a malori dovuti all'afa persistente. Più o meno gli stessi numeri, oltre 200, sono stati registrati tra la mezzanotte e le ore 13 di martedì quando erano in servizio 5 medici (e da ieri sono operativi altre tre giovani medici assunti) per un totale di 15 unità spalmati nei vari turni di mattino (6), pomeriggio (6) e notte (3), oltre ad una decina di infermieri per altrettanti posti letti nel reparto di osservazione breve (Obi) e da 3 a 8 posti letto dedicati alle emergenze in codice rosso.

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Tra il pomeriggio di martedì e ieri, un'altra ondata di centinaia di pazienti in fila per patologie varie. Accade freneticamente di tutto durante una mattinata trascorsa al pronto soccorso, diretto dal primario Alberto Albani, al fianco degli operatori e volontari del soccorso sotto pressione a causa di un numero di ingressi più che raddoppiato rispetto alla media quotidiana.
Nelle due sale d'attesa, una all'ingresso del pronto soccorso e l'altra accanto a radiologia, si radunano piccole folle di malati e familiari, talvolta sfiniti dalle lunghe attese. Alle 10.33 di martedì mattina medici, infermieri, operatori socio sanitari e volontari del soccorso, monitoravano 2 codici rossi, 13 gialli, 21 verdi e 5 bianchi.
Tra il via vai di barelle, ambulanze, il furto di una borsa proprio sotto le telecamere dell'accettazione che hanno immortalato i volti dei ladri (le indagini dei poliziotti del posto fisso del presidio, anche riguardanti altri colpi messi a segno nei giorni scorsi all'interno dell'ospedale dove le telecamere sono posizionate al pianterreno dei locali, hanno stretto il cerchio intorno ai responsabili) e 4 emergenze gravi arrivate contemporaneamente, gli operatori del 118, i volontari della Croce Rossa, gli infermieri e i medici del pronto soccorso che ogni giorno gestiscono centinaia di utenti (talvolta stremati e infuriati dalle tante ore di attesa) vivono - dicono loro - in «un continuo stato di stress fisico e psicologico».

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Tra le persone soccorse, diverse anziane quasi centenarie - alcune ospiti delle case di riposo - finiscono sotto osservazione per disidratazione e vengono reidratate con soluzioni fisiologiche. Altre patologie riscontrate dai sanitari nel corso della mattinata: lievi traumi, coliche, perdite ematiche, velenose punture di pesce ragnolo, i cui aculei provocano dolori terribili fino a nausea e svenimenti, come accaduto a un’insegnante precaria pescarese.
Una ragazza, straniera dell'Est, tossicodipendente, siede ai bordi del letto (gli operatori socio sanitari cambiano continuamente le lenzuola) e rifiuta di essere visitata. I pazienti si alternano sui letti in corridoio e dentro una stanza si intravedono 7 sedie a rotelle che verranno usate tutte in poche ore. Rimbomba l'urlo di un ragazzo: «Non respiro, aiutatemi. Mi sento la schiena trafitta». Due volontari della Croce Rossa portano dentro un’anziana donna. Le manca l'aria, ma la pressione è a posto e lei si riprende subito: «Con l'aria condizionata sto bene». Un'altra anziana, invece, si copre le spalle con la coperta di lana. Intanto la piccola sala d'attesa si comincia a riempire. Una straniera entra in sala triage e si fa visitare. Dice che da due anni non riesce ad avere bambini, è depressa. Alle 11.28 si scatena l'inferno. Quattro urgenze contemporaneamente: gli infermieri corrono da una parte all'altra, il primario è in allerta. C'è da trattare un paziente anemico, uno collassato, da fare una trasfusione di sangue e un emotorace. Tutto in pochi attimi. Una donna nordafricana, in attesa di essere visitata in ginecologia, urla disperata: «Mi hanno rubato la borsa». Si scoprirà più tardi che l'aveva lasciata in custodia al figlioletto bloccato in accettazione. La borsa è stata rubata con uno stratagemma sotto l'occhio della telecamera, la polizia di presidio è intervenuta subito.
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