Pescara, minorenne violentata e perseguitata per dieci anni

Storia di degrado morale e sociale scoperta dai carabinieri in un comune della provincia. La madre aveva indotto la bimba alla prostituzione. Indagato anche un 80enne. Scatta l'ordinanza di divieto nei confronti dell'uomo-aguzzino

PESCARA. Ha cominciato ad abusare di lei fin da quando era minorenne. All'epoca lui aveva 54 anni e lei appena 12. La madre di lei l'aveva "ceduta" inducendola alla prostituzione, ricevendo soldi dall'uomo. Poi, quando la madre è morta, lui ha continuato ad usare violenza verso la sua "preferita" . E' andata avanti così per sei lunghi anni. E quando la ragazza, 18enne, ha provato a dire basta, lui, pensionato di 64 anni e con famiglia, ha cominciato a tempestarla di messaggi e a perseguitarla, l'ha pedinata a scuola e seguita ovunque, per altri quattro anni.

Una storia di degrado morale e sociale, maturata in un paese della provincia pescarese. E alla quale i carabinieri sono riusciti a mettere la parola fine dopo una lunga indagine che è sfociata con un'ordinanza cautelare nei confronti dell'uomo-aguzzino: ora lui non può più avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima né comunicare con qualsiasi mezzo con la stessa. Coinvolto anche un 80enne che ha subito una perquisizione in casa: anche lui aveva abusato di lei negli anni 2006/2007.

Oggi la ragazza ha 21 anni. Le confidenze che ha affidato ad una educatrice sociale e alla sua ex insegnante hanno dato l’avvio all' attività di indagine che ha consentito ai militari del Nucleo Investigativo del Reparto operativo di ricostruire e cristallizzare i fatti. Gli episodi di violenza, iniziati nel 2010, si sono protratti fino al 2016. Era stata la madre ad indurre la giovane vittima ad intrattenere rapporti sessuali con il suo aguzzino percependone i relativi compensi.

Dopo la morte della madre, la ragazza era riuscita a trovare la forza di rifiutare ulteriori incontri a quell’uomo. Ma da lì è cominciata l' attività persecutoria e di continui contatti telefonici: più di 400 le telefonate e gli sms in chat censite tra il 2017 ed il 2019. Il seguito è storia di oggi allorquando all’anziano, con regolare famiglia a carico, è stata applicata la misura cautelare. (a.mo.)